Cairo: "Campionato finito, niente scudetto. E gli abbonati vanno rimborsati"

La Gazzetta dello Sport SPORT

Sullo scudetto: "Non andrebbe assegnato perché il campionato non è finito e ci sono tre squadre in fazzoletto.

Per le squadre vorrebbe dire cominciare ad allenarsi a fine maggio e quindi iniziare le partite a fine giugno, giocare a luglio e agosto.

Per noi, con due mesi di sosta, si ripartirebbe a fine maggio, sempre che non serva più tempo.

Il presidente del Toro: "Se gli allenamenti ripartono a fine maggio non ci sono i tempi per concludere la Serie A (La Gazzetta dello Sport)

La notizia riportata su altri giornali

Mi dispiace, dico e faccio quello che penso perché domani ci sia ancora terra da coltivare e da mangiare per tutti. Perché ci sarà anche un “dopo” questi giorni orrendi e non vorrei che questo “dopo” fosse ancora peggio di oggi. (Leggo.it)

"Il campionato di calcio secondo me è finito e lo scudetto non va assegnato". Sono molto fiducioso sulla possibilità di trovare un accordo con i calciatori". (Tutto Napoli)

Non ho sentito neanche Andrea Agnelli dire che andrebbe assegnato”. Gravina dice che però in quel caso lo scudetto andrebbe assegnato… “Lo scudetto non andrebbe assegnato, perché il campionato non è finito e ci sono tre squadre in fazzoletto. (IlNapolista)

“NON MOLLATE, ANZI, RADDOPPIATE L’ATTIVITA'”. Cairo, infatti, nel videomessaggio, incita i suoi venditori a sfruttare il momento: “Mi sento come se fossi nel 1996, quando abbiamo lanciato la Cairo Pubblicità, eravamo scatenati e abbiam fatto cose incredibili. (Cronaca Qui)

Quindi un mese di vacanza, un mese per allenarsi e ripartire per il prossimo campionato non prima di novembre. Un disagio per i club ma soprattutto per i giocatori: “Per le squadre vorrebbe dire cominciare ad allenarsi a fine maggio e quindi iniziare le partite a fine giugno, giocando a luglio e agosto. (Torino Granata)

E l’obiettivo è salvare le aziende e salvare i lavoratori che le costruiscono tutti i giorni - sottolinea l’editore -. Perché ci sarà anche un dopo questi giorni orrendi e non vorrei che questo «dopo» fosse ancora peggio di oggi. (La Gazzetta dello Sport)