Golpe giudiziario contro Berlusconi, FI: "Subito commissione d'inchiesta"

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Monta come una valanga il caso (giudiziario) dell’audio di Amedeo Franco, il magistrato che fu relatore della sezione feriale della Cassazione presieduta dal magistrato Antonio Esposito che nel 2013 condannò ingiustamente Silvio Berlusconi.

"Chiediamo che ci sia una commissione parlamentare di inchiesta per accertare tutte le disfunzioni del sistema giudiziario nel nostro paese, compresa la vicenda che ha portato alla condanna di Berlusconi. (ilGiornale.it)

Su altre testate

Viviamo sotto un golpe da sette anni (perché è fin banale notare che quella sentenza cambiò la morfologia del panorama politico e la stessa storia del Paese)? (Nicola Porro)

Le intercettazioni ambientali riguardano un commento alla sentenza che condannò al carcere Silvio Berlusconi nel 2013. Le reazioni di Forza Italia. "Ma chi è che dall'alto ha deciso che la Cassazione doveva condannare Berlusconi? (Notizie - MSN Italia)

Le reazioni in casa Forza Italia. Due big del partito come Mariastella Gelmini e Mara Carfagna hanno commentato duramente quanto emerso nelle ultime ore. A dirlo è Amedeo Franco, uno dei magistrati della Cassazione che nel 2013 emanò una sentenza di condanna contro Silvio Berlusconi (ilGiornale.it)

E' necessaria una forte riforma della giustizia basata in primo luogo sulla separazione delle carriere tra pm e giudici". Lo ha detto Anna Maria Bernini, presidente dei senatori di Forza Italia, durante la conferenza stampa sulla giustizia al Senato. (Adnkronos)

“Il presidente Silvio Berlusconi, nel 2013, è stato ingiustamente condannato da magistrati che avevano come unico obiettivo quello della sua estromissione dalla vita politica italiana. Noi vogliamo subito una Commissione parlamentare d’inchiesta per ripristinare una volta per tutte la verità definitiva su questa vicenda. (CityNow)

Gli passavano i dimafoni e lui: «Sono Silvio Berlusconi». Nel sintonizzarsi sul nuovo, nell'esigenza di andare all'essenziale, che riguarda anche un tipo sensibile come Berlusconi agli stati d'animo collettivi, rinunciare a Palazzo Grazioli è nelle cose. (Il Gazzettino)