Il nome di Alika su quel pezzo di strada

il Resto del Carlino INTERNO

L’omicidio di Alika, venditore ambulante nigeriano, morto in strada a 39 anni nel centro di Civitanova Marche a seguito di un’aggressione, riguarda tutti noi, il mondo e la società. in cui vogliamo vivere.

di Francesco. Verducci*. La morte di Alika ci chiama in causa tutti.

Abbiamo il dovere di chiederci perché è successo e di manifestare tutti insieme nel luogo dove Alika è stato ucciso e fare in modo che quel pezzo di strada, quel pezzo di città porti il suo nome, affinché a settembre i ragazzi delle scuole possano anch’essi deporre un fiore e dire: mai più alla violenza, all’indifferenza, alla paura e alle discriminazioni. (il Resto del Carlino)

Ne parlano anche altre testate

Infine, il fratello di Alika, Ewere Wisdom: «Vogliamo giustizia e che il governo italiano ci dia il tempo per fare tutto il necessario prima di seppellire Alika. – ripetono a squarcia voce i manifestanti – giustizia per Alika” raggiunge piazza XX Settembre ed è qui che si accavallano le voci e i protagonisti del sabato civitanovese. (Vivere Civitanova)

(foto di Andrea Petinari). Secondo corteo partito dallo stadio,. (Cronache Maceratesi)

Attiviamo uno sportello per immigrati in questa città e percorsi interculturali nelle scuole, mettiamo in atto una rivoluzione pacifica" ", mentre la sorella, Luce, avverte: "C’è troppo odio sui social, ogni volta che su Facebook chiedo giustizia per Alika c’è sempre qualcuno che mi ricorda l’omicidio di Pamela, ma cosa c’entra? (il Resto del Carlino)

Voglio giustizia per mio marito”. In testa al ‘serpentone’ anche la moglie di Alika, Charity Oriakhi: “Mio marito era una persona buona e tranquilla con tutti, giocava e salutava tutti. (Il Fatto Quotidiano)

Peccato che l’intervento degli organi competenti avviene spesso per facciata, abbandonando il compito proprio nel momento in cui vi è più bisogno L’errore principale che si fa, però, di episodi come questo, è relegare il tutto alla follia di un singolo. (AndriaLive)

Viene, a un certo punto, da pensare male: non fosse stato un nigeriano? L'uomo sarebbe stato colpito con la sua stessa stampella che utilizzava in seguito a ferite riportate in un incidente. (Oggi Treviso)