L’Europa snobba la Meloni ma lei si sente soddisfatta…

Il Riformista INTERNO

La parola chiave scelta da Giorgia Meloni per questo vertice europeo, il primo dopo la tragedia di Cutro, è “soddisfatta”. Entrando ieri mattina a palazzo Europa, sede del vertice, la premier ha detto di “aspettarsi passi in avanti sul dossier migranti”. E di essere “soddisfatta” della bozza di conclusioni che chiede alla Commissione di “procedere spedita”. «Oggi il dossier migranti verrà aggiornato con una relazione della presidente della Commissione che racconterà dei passi in avanti fatti. (Il Riformista)

Se ne è parlato anche su altri giornali

Poiché leggendo il documento conclusivo del vertice di Bruxelles non sono così evidenti i motivi di soddisfazione, è necessario incrociare le dichiarazioni della premier Meloni con le undici pagine delle conclusioni finali suddivise in tre capitoli: Ucraina; competitività e mercato unico; energia. (Tiscali Notizie)

Qual è la risposta dell'Europa alla richiesta di un maggior impegno sul tema dei migranti? L'interpretazione dei passi fatti dal Consiglio Europeo divide in maniera netta il Premier italiano, Giorgia Meloni, e la leader del PD, Elly Schlein. (Adnkronos)

L’Italia ha ribadito la chiusura sulla ratifica del Mes, lavorato per la flessibilità del Pnrr e il sostegno alla competitività, chiesto con forza che sia garantita dopo il 2035 l’immatricolazione delle auto che usano biocarburanti, premuto per una svolta sui migranti (tema che sarà trattato a giugno e nelle conclusioni è relegato alla voce Altri punti). (QUOTIDIANO NAZIONALE)

«Ci sono interessi che collimano». A margine del Consiglio europeo infatti, in una sala appartata dell’hotel Amigo di Bruxelles, i leader hanno chiuso il sipario su lunghi mesi di ripicche per portare sotto i riflettori quei dossier che, a vicenda, ritengono determinanti. (ilmessaggero.it)

Si dice soddisfatta la premier Meloni al termine della due giorni di vertice a Bruxelles. Il Consiglio è andato fin troppo liscio rispetto ai precedenti summit dei Ventisette. Temi importanti, che forgiano la politica industriale ed economica europea, ma che non hanno sollevato nessuna grande divisione. (LAPRESSE)

Ma quello del 23 e 24 marzo assomiglia più a un enorme boomerang per l’Italia, tornata a casa senza alcuna novità sul tema degli sbarchi, diverse critiche da parte dei leader europei e con i ‘compiti a casa’ su Pnrr, Mes e transizione verde. (Il Fatto Quotidiano)