Si sta lavorando a un vaccino contro l’Alzheimer: i risultati dello studio di fase 2

Ohga! SALUTE

Inoltre, c'è la possibilità che non tutti e 196 presentassero effettivamente degli accumuli di proteina Tau nel cervello

I risultati dello studio di fase 2 sono stati pubblicati sulla rivista Nature Aging, e dimostrano che l'AADvac1 è sicuro ma non ancora sufficientemente efficace.

La ricerca quindi prosegue e tenta anche la strada del vaccino terapeutico, ovvero di un medicinale che stimoli la produzione di anticorpi in chi ha già ricevuto la diagnosi. (Ohga!)

Su altri giornali

L’analisi, che ha coinvolto 196 persone in otto Paesi europei, di cui 117 hanno ricevuto il vaccino e le restanti 79 un placebo, ha previsto la somministrazione di 11 dosi nel corso di 24 mesi. (Scienze Fanpage)

Negli Stati Uniti, si stima che il 10% delle persone ≥ 65 sia affetto da malattia di Alzheimer. I sintomi dei pazienti affetti da malattia di Alzheimer sono quelli che caratterizzano il quadro di demenza. (Senza Linea)

Farmaco CpG ODN: ecco come funziona. L’esperimento è stato sviluppato dagli scienziati della NYU Grossman School of Medicine, e ha evidenziato che le scimmie anziane avevano fino al 59% in meno di depositi di placca nel cervello dopo il trattamento con oligodeossinucleotidi CpG (CpG ODN),. (Gaming Today)

Vaccino per Alzheimer sempre più vicino alla realtà grazie a nuovo studio condotto da Petr Novak di Axon Neuroscience CRM Services SE, a Bratislava. Il farmaco AADvac1 è risultato sicuro e ben tollerato ma ancora non adeguatamente efficace contro la degenerazione cognitiva e capace di sortire un qualche effetto apprezzabile sul quadro cognitivo solo su sottogruppi di pazienti. (Quotidiano di Sicilia)

Una ricerca condotta da scienziati della NYU Grossman School of Medicine di New York City ha dimostrato che un nuovo trattamento farmacologico è in grado di fermare la progressione del morbo di Alzheimer nel cervello delle scimmie. (Socialfarma - il portale web della farmacia)

Diversi studi indicano che il rischio di sviluppare la demenza, o come è noto la malattia di “Alzheimer“, può essere ridotto rimuovendo alcuni alimenti dalla dieta, poiché l’insorgenza della malattia di Alzheimer è direttamente correlata all’alimentazione e alla qualità del cibo che le persone mangiano, quindi si dovrebbe prestare attenzione a ciò che si mangia, perché la salute del cervello dipende da questo. (ItaliaGlobale)