Caso Amara, la segretaria di Davigo e quei verbali diffusi per farlo restare al Csm

la Repubblica INTERNO

"In uno scaffale in basso, non sotto chiave"

I verbali che avrebbero potuto fare crollare un pezzo di Paese, perché contenevano i nomi e i cognomi degli affiliati alla fantomatica loggia Ungheria di cui l'avvocato Piero Amara aveva parlato alla procura di Milano, erano custoditi in un cassetto nella stanza dell'allora consigliere del Csm, Piercamillo Davigo.

(la Repubblica)

La notizia riportata su altri media

Poi la donna ha aggiunto: « So che anche la Contrafatto era a conoscenza dei verbali . In mia presenza non ho mai visto Davigo parlare dei verbali con lei; so per certo che Marcella ne fosse a conoscenza perché ne abbiamo parlato. (Corriere della Sera)

Questo processo comincia con Mani pulite? L’altro giorno, intervistato dal Corriere, Greco ha definito irresponsabile il comportamento di Davigo, di aver fatto uscire notizie dal «perimetro investigativo». (TGNEWS24)

Torniamo alla signora Befera, che è stata un’altra segretaria di Davigo, oltre alla più famosa Marcella Contraffatto, al Csm. Proprio come hanno fatto quelli del Fatto e di Repubblica con il verbale di Amara e l’elenco dei membri della Loggia Ungheria (Il Riformista)

E, qui verbali, non erano un mistero per nessuno: «Sapevo infatti che Davigo ne parlava con altre persone all’interno del Csm». Secondo la Procura, Contrafatto avrebbe inviato i verbali prima per evitare che Davigo decadesse dal Csm, per via della pensione. (TGNEWS24)

Secondo la ricostruzione fatta dai pm romani, Davigo con le spedizioni nomine dei verbali di Piero Amara, ex legale dell’Eni, non c’entra nulla. «Davigo – aggiunge l’ex assistente – mi disse che ne aveva parlato con il vicepresidente del Csm», ovvero David Ermini, «e so che anche la Contrafatto era a conoscenza dei verbali. (Il Dubbio)

È quanto emerge dagli atti dell’indagine della procura di Roma nei confronti dell’ex-segretaria di Davigo: per la donna è stato chiesto il rinvio a giudizio. Befera ha anche detto che Contrafatto conosceva la posizione dei verbali consegnati da Paolo Storari a Davigo all’interno dell’ufficio del magistrato. (Domani)