Botte da orbi sulla Loggia Ungheria, Davigo risponde a Greco: “Ha violato la legge”

Il Riformista INTERNO

Piercamillo Davigo incassa e risponde, colpo su colpo, a Francesco Greco.

Nonostante passi spesso sotto traccia, la Loggia Ungheria è un caso tutto ancora aperto

Il Procuratore Capo di Milano si appresta al pensionamento, che avverrà a novembre.

Greco ha violato la legge, perché la legge dice che l’iscrizione doveva avvenire immediatamente e non lo ha fatto“.

Secondo Il Fatto Quotidiano le parole di Greco starebbero spingendo Davigo a querelare il Procuratore Capo di Milano. (Il Riformista)

Su altri giornali

Questo processo comincia con Mani pulite? L’altro giorno, intervistato dal Corriere, Greco ha definito irresponsabile il comportamento di Davigo, di aver fatto uscire notizie dal «perimetro investigativo». (TGNEWS24)

E, qui verbali, non erano un mistero per nessuno: «Sapevo infatti che Davigo ne parlava con altre persone all’interno del Csm». Secondo la Procura, Contrafatto avrebbe inviato i verbali prima per evitare che Davigo decadesse dal Csm, per via della pensione. (TGNEWS24)

In mia presenza non ho mai visto Davigo parlare dei verbali con lei; so per certo che Marcella ne fosse a conoscenza perché ne abbiamo parlato. Poi la donna ha aggiunto: « So che anche la Contrafatto era a conoscenza dei verbali . (Corriere della Sera)

Mi disse che sapeva dove erano collocati, cioè nella stanza di Davigo, in uno scaffale posto in basso». Secondo la ricostruzione fatta dai pm romani, Davigo con le spedizioni nomine dei verbali di Piero Amara, ex legale dell’Eni, non c’entra nulla. (Il Dubbio)

Torniamo alla signora Befera, che è stata un’altra segretaria di Davigo, oltre alla più famosa Marcella Contraffatto, al Csm. Tiziana Maiolo Politica e giornalista italiana è stata deputato della Repubblica Italiana nella XI, XII e XIII legislatura (Il Riformista)

Caso Amara, Davigo e i verbali diffusi dalla segretaria: la sua versione smentita da un'altra collaboratrice di Giuliano Foschini. (ansa). Durante l'nterrogatorio, l'ex pm di Mani pulite spiega che Marcella Contraffato non sapeva dove fossero custodite le carte, ossia in "un cassetto in basso" della scrivania del suo ufficio. (la Repubblica)