La BCE allenta le garanzie per favorire la circolazione di liquidità

Wall Street Italia ECONOMIA

L’istituzione con sede a Francoforte consentirà prestiti a grandi aziende, PMI e lavoratori autonomi con garanzie statali (come le garanzie ICO che sono state lanciate dal governo in Spagna) per fungere da garanzia per assistere alle iniezioni di liquidità.

La BCE accetterà anche come prestiti collaterali con un rating creditizio peggiore e quelli denominati in una valuta diversa dall’euro.

La misura a stella presentata dalla BCE non è tanto nella riduzione dello sconto sulle garanzie, quanto nel tipo di prestiti che ora sono accettati come tali. (Wall Street Italia)

La notizia riportata su altre testate

La Bce specifica che accetterà una "generale riduzione" del 20% degli haircut, cioè degli scarti di garanzia che applica nella valutazione del collaterale bancario a fronte di liquidità. (Teleborsa)

Con un comunicato, l'istituzione parla di "provvedimenti senza precedenti sui collaterali, volti a mitigare l'inasprimento delle condizioni finanziarie nell'area euro". Da rilevare che le caratteristiche di ammissibiltà dei collaterali potrebbero avere ricadute anche sui piani di acquisti diretti di titoli della stessa Bce. (Yahoo Finanza)

Lo si legge nelle statistiche di Francoforte. Lo spread Btp-Bund ha toccato un minimo di 190 punti base, per risalire ora attorno a 191 punti, dopo i dati della Bce sugli acquisti di bond del programma Pepp. (San Marino Rtv)

Sale invece sensibilmente la percentuale degli ottimisti che sono in totale il 62%, più che raddoppiati rispetto al 30% del sondaggio precedente. Spread: 57% operatori lo vede fra 150 e 200 punti nei prossimi mesi. (Il Sole 24 ORE)

In secondo luogo, il consiglio direttivo della Bce ha adottato altre misure temporanee, tra cui la decisione di abbassare il livello della soglia minima per i crediti nazionali a 0 euro dai precedenti 25mila euro per facilitare l’uso come garanzia di prestiti da piccole entità societarie. (Finanzaonline.com)

A marzo, ai 51,1 miliardi di asset acquistati dalla Banca Centrale Europea tramite i primi due piani, vanno aggiunti 15,4 miliardi riconducibili al piano di emergenza, il Pepp. L’eccedenza, rispetto alla “capital key” italiana (le quote che ciascuna banca centrale nazionale detiene dell’azionariato della BCE) è stata pari a quasi 18 punti percentuali. (Money.it)