Trattato Italia-Francia, il ministro Clément Beaune: «Brigate miste alle frontiere, gestiremo insieme i migranti»
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Il trattato però è stato forse più condizionato dalle difficoltà di questi ultimi anni che dal grande amore che ci lega.
Naturalmente la firma avviene in un momento eccezionale delle relazioni politiche tra i due paesi, e di grande sintonia tra i dirigenti».
Si è insistito molto sul valore simbolico del Trattato, ma quali sono i cambiamenti concreti che introduce: niente sarà più come prima tra Francia e Italia?
Questo non è vero e il trattato trasforma questa relazione politica e sostanziale di buona qualità, nella capacità di incidere insieme in Europa». (Il Messaggero)
Se ne è parlato anche su altre testate
Ha scritto un libro che racconta attraverso 100 immagini il senso dell’Europa ai suoi nipoti, e a tutti noi. E si sente – nella voce – che è così. (La Stampa)
Dal canto suo l’Italia ha bisogno di avere un partner forte anche nel continente bilanciando così la sua tradizionale vicinanza al Regno Unito Che cosa cambierà per Leonardo, Mbda, Fincantieri e non solo con la firma del trattato tra Francia e Italia? (Startmag Web magazine)
Una cornice politica al massimo livello, un segnale forte di governance europea, una serie di procedure destinate a conciliare interessi e posizioni. Viene letto in molti modi e da varie angolazioni: chi ne accentua l’impulso alla collaborazione e chi teme un patto diseguale, con la Francia a dettare legge (La Stampa)
Parola di Jean-Pierre Darnis, professore associato all’Université Côte d’Azur (Nizza), ricercatore alla FRS Parigi, insegna anche alla Luiss di Roma, in una conversazione con Start Magazine. Oggi l’aeroporto di Nizza è in mani italiane, e credo che ci vorrebbero ancora più investimenti italiani in Francia (Startmag Web magazine)
Ovvero in nome di uno pseudo-multilateralismo che mette sullo stesso piano chi la Ue vuole affondarla e chi, oltre ad averla fondata, la ritiene imprescindibile. Avere abbandonato quella riflessione non ci ha portato molto lontano né ha avvicinato la risoluzione di nessun problema (Il Messaggero)
“Grazie - hanno riconosciuto Draghi e Macron - per aver per aver salvato i rapporti tra Roma e Parigi nella stagione dei populisti”. Ogni volta, in questi anni, è stato Mattarella a riprendere il filo di un discorso che con lungimiranza e visione non poteva essere lasciato cadere. (Tiscali Notizie)