Pelosi a Taiwan: veniamo in pace. La Cina schiera i mezzi militari

Italia Oggi INTERNO

Pelosi ha elogiato Taiwan come una delle società più libere del mondo e ha ribadito la "solidarietà" dell'America con l'isola.

"Gli Stati Uniti cercano di dimostrare la propria impunità al mondo intero".

Il Giappone ha espresso preoccupazione alla Cina per le sue previste esercitazioni a fuoco vivo nello Stretto di Taiwan.

"Gli Stati Uniti dovranno affrontare serie ritorsioni da parte della Cina a causa della visita a Taipei di Nancy Pelosi, presidente della Camera dei Rappresentanti Usa. (Italia Oggi)

La notizia riportata su altri media

L'esercito in strada. Il filmato mostra l'esercito cinese che trasporta carri armati anfibi 63A e altri veicoli militari che attraversano il ponte sul mare di Xiazhang nella città di Xiamen, provincia del Fujian pochi chilometri dall'isola taiwanese di Kinmen subito dopo la partenza di Nacy Pelosi da Taipei (Repubblica TV)

Roma, 4 ago. La sua visita all’isola, che Pechino considera una provincia separatista, ha fatto precipitare le relazioni tra Cina e Stati Uniti (LaPresse)

I media di Pechino ricordano che si tratta «di manovre militari e d’addestramento su vasta scala». I ministri, in una dichiarazione congiunta, hanno affermato che la situazione «potrebbe destabilizzare la regione. (Open)

L'ANALISI Nancy Pelosi nella storia, atterra a Taipei (contro Biden): politica. Il suo viaggio ha suscitato la furiosa reazione di Pechino, che ha promesso «punizioni» ed esercitazioni militari nei mari intorno a Taiwan, strozzando le rotte tra le più trafficate al mondo (ilmattino.it)

Il Taiwan News, per esempio, parla già di una mobilitazione della Uss Ronald Reagan nelle acque del sud-est dell’isola di Formosa, in risposta alle esercitazioni di Pechino. Qui sotto, per esempio, gli elicotteri cinesi stanno sorvolando l’isola di Pingtan, zona taiwanese, situata a pochissimi chilometri dal confine cinese. (Nicola Porro)

In primis, con il presidente di Taiwan Semiconductor, Mark Liu, ha discusso del Chips and Science Act, un provvedimento legislativo statunitense da 280 miliardi di dollari, che include 52 miliardi di dollari a sostegno proprio dell'industria dei semiconduttori. (Milano Finanza)