Birmania, proteste contro il colpo di Stato: 30 feriti e due manifestanti uccisi. Uno di loro è minorenne

Il Fatto Quotidiano ESTERI

A Mandalay due manifestanti sono stati uccisi e almeno trenta persone sono rimaste ferite nel corso delle proteste contro il colpo di Stato che ha destituito il governo della leader Aung San Suu Kyi.

Le promesse del generale Min Aung Hlaing di tornare al voto alla fine dello stato di emergenza di un anno non convincono

Era stata infatti colpita alla testa da un proiettile durante una protesta a Naypyidaw lo scorso 9 febbraio. (Il Fatto Quotidiano)

La notizia riportata su altre testate

E oggi il social network interviene in modo ancora più radicale chiudendo l’account gestito dall’ esercito della Birmania, mentre prosegue la repressione nei confronti dei manifestanti che ieri ha portato alla morte di due persone (Il Fatto Quotidiano)

— António Guterres (@antonioguterres) February 21, 2021. The use of lethal force, intimidation & harassment against peaceful demonstrators is unacceptable. (Ticinonline)

Nel capoluogo la voce e la protesta di commercianti, ristoratori, albergatori, sciatori e i maestri alla presenza del governatore piemontese Cirio. (LaPresse)

Sua moglie ha raccontato che gli agenti hanno fatto irruzione in casa e lo hanno portato via senza specificare dove Ieri erano stati uccisi due manifestanti anti-golpe a Mandalay. Facebook ha chiuso la pagina dell'esercito birmano (conosciuto col nome ufficiale di Tatmadaw) per aver violato le regole della piattaforma, che proibiscono l'incitamento alla violenza. (La Stampa)

La giovane è stata colpita alla testa da un colpo d’arma da fuoco proveniente dai militari, durante le manifestazioni contro il golpe nella capitale del Paese. Mya Thwe Thwe Khaing aveva da poco compiuto 20 anni: il 9 febbraio scorso è stata colpita alla testa da un colpo d’arma da fuoco. (Open)

Dipendenti statali si rifiutano di lavorare, automobilisti rallentano apposta veicoli militari, hacker prendono di mira le aziende controllate dall’esercito, e dimostrazioni vengono organizzate in poco tempo grazie al tam tam dei social media. (Corriere del Ticino)