Crema, sindaca indagata per un dito schiacciato: "Cambiamo questa legge"

IL GIORNO INTERNO

Sento, nelle loro parole e nella loro espressione pubblica di solidarietà, il bisogno della nostra categoria di parlarne senza tentennamenti

Portato al San Raffaele, il piccolo era stato operato e, dopo tre mesi di cure, era guarito.

Crema (Cremona), 9 giugno 2021 - Grande scalpore ha suscitato la notizia dell’avviso di garanzia ricevuto dal sindaco di Crema, Stefania Bonaldi, per un fatto accaduto in un asilo nido nell’ottobre dello scorso anno. (IL GIORNO)

Ne parlano anche altri giornali

L’ipotesi dei pm è che lei avrebbe dovuto impedire che la porta si chiudesse automaticamente. Ieri, un’altra sindaca grillina, Virginia Raggi, si è unita al coro: "Più chiarezza sulle responsabilità, per evitare il blocco dell’attività amministrativa" (QUOTIDIANO NAZIONALE)

Muovendo da questo punto di vista, la vicenda è inaccettabile. Il magistrato ha spiegato che i genitori propongono querela perché “ipotizzano che non sia normale andare al nido e subire gravi lesioni; qualcuno potrebbe portarne la responsabilità. (Il Fatto Quotidiano)

Roberto Pella, primo cittadino di Valdengo e vice presidente dell’Anci, teme che il caso di Crema possa avere delle ripercussioni già alle prossime amministrative. «Rischiamo che il sindaco non lo voglia fare più nessuno, soprattutto nei piccoli centri». (La Stampa)

O del sindaco beccato a non pagare le tasse comunali sulla sua casa nel comune che amministra, che ha preferito dare la colpa alla moglie. Mente lavava le stoviglie era scivolata sul pavimento bagnato causandosi un infortunio di media gravità, prognosi 90 giorni. (Il Fatto Quotidiano)

Un bimbo si ferisce all’asilo nido comunale e la prima cittadina finisce indagata per lesioni colpose. Perché non è la sindaca di Crema oggi ad essere stata indagata ma insieme a lei ci sentiamo tutti indagati. (Avvenire)

Per fare ciò, però, Pd, cinquestelle e compagnia cantante (pure tanta gente di “destra”) dovrebbero rinnegare anni e anni di campagne mediatiche contro gli avversari al grido di “non potevano non sapere”. (Tempi.it)