Treviso, 31enne si getta da un ponte con il figlio in braccio: lei muore, il bimbo è gravissimo

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ansa Treviso, 31enne si getta da un ponte con il figlio in braccio: lei muore, il bimbo è gravissimo. Una donna di 31 anni è morta dopo essersi gettata dal ponte di Vidor, nel Trevigiano, con in braccio il figlio di un anno e mezzo.

Scattato l'allarme, i carabinieri hanno trovato la sua auto, vuota, nei pressi del ponte sul Piave.

Calandosi sul greto, i vigili del fuoco hanno scoperto il corpo della donna e il bimbo, sopravvissuto, ma gravissimo

Il bimbo è stato trovato dai soccorritori in condizioni disperate, ed è stato portato all'ospedale di Treviso. (Notizie - MSN Italia)

La notizia riportata su altri giornali

No, non riusciamo a darci una risposta per quello che è accaduto, forse non ci sarà mai». Egidio e Adriana si erano conosciuti alla palestra Heavy Metal di Vallà».Il carattere di Egidio, così come viene tratteggiato dagli amici, stride decisamente con quanto avvenuto: «Era una persona solare, tra noi forse era il più spiritoso, sempre di buon umore. (La Tribuna di Treviso)

Hanno forzato una finestra dell’abitazione e sono entrati all’interno passando in rassegna le varie stanze e portando via quello che di valore potevano trovare. Poi sono andati via senza in apparenza lasciare traccia. (La Tribuna di Treviso)

Con le fasce più fragili messe finalmente al riparo dalle complicazioni del virus, potremo affrontare la nuova fase, quella che non vogliamo chiamare più ripartenza o post Covid ma rinascita Non importa se, ancora per qualche mese, dovremo tenere la mascherina o evitare di stringerci la mano, ormai ci siamo abituati. (La Tribuna di Treviso)

Non si può parlare di una Treviso aperta al mondo senza turisti, così come non si può parlare di attività, di lavoro di vitalità e cultura senza serrande e sipari alzati. Con le fasce più fragili messe finalmente al riparo dalle complicazioni del virus, potremo affrontare la nuova fase, quella che non vogliamo chiamare più ripartenza o post Covid ma rinascita. (La Tribuna di Treviso)

Gli alunni, coordinati dal professor Spiazzi e dalla professoressa Da Gai, non si limiteranno però solo a “studiare” sul piano astratto, anzi. Striscioni di testimonianza e solidarietà; organizzazione di momenti di studio e dibattito all’interno del liceo e, nei limiti consentiti dall’emergenza pandemica, fuori; lettere pubbliche di protesta; contatti con l’Università di Bologna e altri enti che si stanno occupando delle due vicende per fare rete e perseguire come obiettivo comune quello di ottenere giustizia per Giulio e Patrick, pur nella diversità dei casi giudiziari: sono solo alcune delle idee che abbiamo intenzione di mettere in pratica» (la tribuna di Treviso)

Perché suo fratello, con lui, non ha mai lasciato trasparire nessuna sofferenza, nessuna preoccupazione o segno che potesse far intendere quanto sarebbe accaduto il 20 febbraio È sotto shock, non si riesce a capacitare, non ha la minima idea di cosa possa essere passato per la testa del fratello. (La Tribuna di Treviso)