Luca Attanasio, chi era l’ambasciatore italiano ucciso in Congo. Aveva 43 anni

Il Fatto Quotidiano INTERNO

L’ambasciatore italiano nella Repubblica democratica del Congo Luca Attanasio, rimasto ucciso in un attacco contro un convoglio delle Nazioni Unite nell’est del Paese, era nato a Saronno (Varese) il 23 maggio 1977.

Nel 2013 rientra alla Farnesina dove riceve l’incarico di capo segreteria della direzione generale per la mondializzazione e gli affari globali.

Successivamente è vice capo segreteria del sottosegretario di stato con delega per l’Africa e la cooperazione internazionale (2004). (Il Fatto Quotidiano)

Ne parlano anche altre fonti

Prestava servizio in Friuli dal 2016. Vittorio Iacovacci, 30 enne carabiniere ucciso in Congo in un attentato, era in servizio al 13° Reggimento carabinieri Friuli Venezia Giulia, di stanza a Gorizia. (UdineToday)

Siamo vicini – ha concluso Fontana – anche alle donne e agli uomini del Corpo diplomatico italiano e dell’Arma dei Carabinieri che, con dedizione e altissima professionalità, sono impegnati in ‘complicate’ zone del mondo”. (LaPresse)

Cordoglio per l'uccisione dell'ambasciatore italiano Luca Attanasio e di un carabiniere. “Stiamo attivando tutte le istituzioni competenti per arrivare il prima possibile alla verità su questo vile attacco che hanno subito questi nostri due servitori dello Stato che hanno perso la vita”. (LaPresse)

A Kinshasa era stato nominato Incaricato d'Affari il 5 settembre 2017, e poi confermato quale incaricato d'Affari con Lettere, nel gennaio 2019. In Congo - dove risiedono all'incirca mille italiani attualmente residenti - Attanasio stava portando avanti anche diversi progetti umanitari. (QUOTIDIANO.NET)

Il video amatoriale sarebbe stato girato nei momenti successivi all'agguato. Su Twitter girano immagini che illustrerebbero i momenti successivi all’attacco alle due auto su cui viaggiavano l’ambasciatore italiano in Congo Luca Attanasio e il carabiniere Vittorio Iacovacci, morti con l’autista lunedì 22 febbraio. (LaPresse)

La presenza degli italiani e delle Ong in Congo è “vasta e variegata”, spiega Garofalo: “Ci sono tanti missionari, italiani e non, è un paese enorme con tante difficoltà. Chi lo conosceva bene ne parla come di una persona carica di entusiasmo e completamente dedita al lavoro. (LaPresse)