Sull'uso della liturgia romana preconciliare

SettimanaNews ESTERI

Motu proprio datae “Summorum Pontificum”, 7 luglio 2007: AAS 99 (2007) 777-781; Litt.

Le norme, istruzioni, concessioni e consuetudini precedenti, che risultino non conformi con quanto disposto dal presente Motu Proprio, sono abrogate.

di: Papa Francesco. Lettera Apostolica in forma di Motu «Proprio» del Sommo Pontefice Francesco. «Traditionis Custodes» sull’uso della Liturgia Romana anteriore alla Riforma del 1970. (SettimanaNews)

La notizia riportata su altre testate

Città del Vaticano (AsiaNews) – Papa Francesco stringe i freni sulle celebrazioni della messa con il rito precedente al Concilio Vaticano II, detta la “messa in latino” a volte con un riferimento alla “vera Chiesa”. (AsiaNews)

Come anticipato dalla «Verità», il rito antico dovrà essere autorizzato dal vescovo.Prete arrestato per abusi sui minori. È don Emanuele Tempesta, vicario parrocchiale a Busto Garolfo, nel Milanese. (La Verità)

Motu proprio datae “Ecclesia Dei”, 2 luglio 1988: AAS 80 (1998) 1495-1498; BENEDETTO XVI, Litt. (SettimanaNews)

Dal Motu Proprio Summorum Pontificum, nonostante le difficoltà e le resistenze, la Chiesa ha intrapreso un cammino di riforma liturgica e spirituale che, seppur lento, è irreversibile Il nuovo Ordo è stato promulgato perché si sostituisse all’antico, dopo matura deliberazione, in seguito alle istanze del Concilio Vaticano II. (Agenzia askanews)

Il contenuto del nuovo Motu Proprio conferma, in larga parte, quanto era già stato sin qui anticipato da molteplici fonti. Il Motu Proprio e la Lettera accompagnatoria ci sprofondano inevitabilmente nello sconforto, ci tentano alla disperazione, forse potrebbero addirittura indurci alla risposta rabbiosa ed alla ribellione fine a se stessa. (Corrispondenza romana)

La riforma liturgica, infatti, «ha la sua espressione più alta nel Messale Romano, pubblicato in editio typica da san Paolo VI e riveduto da san Giovanni Paolo II. No ad «abusi» nella liturgia. «I libri liturgici promulgati dai santi Pontefici Paolo VI e Giovanni Paolo II, in conformità ai decreti del Concilio Vaticano II, sono l’unica espressione della lex orandi del Rito Romano». (Diocesi di MIlano)