Draghi: "Su Ita deciderà questo governo'"

L'Unione Sarda.it INTERNO

"Su Ita il governo andrà fino in fondo e deciderà".

E il ministro dell'Economia Daniele Franco spiega che "nessuna delle due proposte pervenute", ossia quella di Lufthansa-Msc (quest'ultimo partner di maggioranza) e del fondo statunitense Certares, "è pienamente coerente con quanto richiesto dal dpcm.

(Unioneonline/v.l.)

Per cui in tempi molto brevi, in questi giorni, verrà chiesto loro di formulare ulteriori proposte, chiedendo di rispondere in tempi brevissimi". (L'Unione Sarda.it)

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Però resta il fatto che l'inflazione continuerà, il prezzo del gas non è previsto che diminuisca, anzi «Non soddisfare gli obiettivi del Pnrr indebolisce la credibilità del Paese che è andata migliorando quando abbiamo dimostrato che eravamo capaci di rispettarli», ha detto il premier. (Liberoquotidiano.it)

Draghi: mia agenda? (askanews) – “Le priorità verranno stabilite dal prossimo governo; se mi chiedete cosa sia l’agenda Draghi, sostanzialmente è una risposta pronta ai bisogni dell’economia, delle famiglie, ai bisogni delle famiglie più povere e poi credibilità interna e internazionale”. (Agenzia askanews)

Risposta pronta e credibilità: il governo ha avuto credibilità interna e internazionale, perché avere il credito internazionale alto è importantissimo" Decreto Aiuti bis, ecco cosa prevede e le misure del governo. (QUOTIDIANO NAZIONALE)

Per quanto riguarda la scelta del partner di Ita, «non è mia intenzione lasciare la questione al prossimo governo. Quando ho iniziato non avevo un’agenda Draghi, che è fatta di risposte ai problemi, di obiettivi raggiunti. (ilgazzettino.it)

Il Pd attacca Italia viva. Dal fondo di 20 miliardi per l’assegno unico per le famiglie sono avanzati - per difetto nelle richieste - 630 milioni. Sommati ai 33 già assegnati dall’inizio dell’anno, sono 50 miliardi distribuiti a famiglie ed imprese senza fare un centesimo di debito. (Tiscali Notizie)

e alla fine hanno sempre preso soldi dall’Erario per giustificare (per il bene del Paese, off course) il mantenimento di quello che, senza vergogna, hanno sempre chiamato “il nostro vettore nazionale”, fino, ai più spregiudicatamente audaci, “il nostro fiore all’occhiello, simbolo del made in Italy”. (Aduc)