''Lo stop al processo premia l'arroganza degli egiziani'' - TGR Friuli Venezia Giulia

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Dunque non prima della fine dell'anno si scoprirà la sorte del procedimento a carico dei quattro 007 egiziani accusati dalla. Procura di Roma di avere sequestrato, torturato e ucciso Giulio Regeni nel 2016

Manconi: colpo durissimo. di Anna Vitaliani. Manca la notifica agli imputati, i quattro 007 egiziani, e il procedimento nei loro confronti è annullato.

Ma a parlare di "pesante battuta d'arresto" è l'ex senatore Luigi Manconi, che dice "si dovrà riprendere un iter complesso e faticoso". (TGR – Rai)

La notizia riportata su altri giornali

Quello di cui è stato vittima Giulio Regeni è una tragedia che non si può dimenticare, una ferita che ti si attacca alla pelle come un male incurabile. Per una sentenza “ineccepibile e ovvia”, che non viene però accettata dalla stampa italiana. (Il Riformista)

Secondo l’ordinamento italiano, gli imputati che non siano a conoscenza delle loro accuse, non possono essere giudicati. A questo punto, scrive Il Post, la vicenda giudiziaria deve ripartire dall’udienza preliminare, per dimostrare che gli imputati siano effettivamente a conoscenza del processo (TIMgate)

Così è stata accolta dalla Procura di Roma la decisione dei giudici della Terza Corte d'Assise sul processo ai quattro 007 per l'omicidio di Giulio Regeni. Così l'avvocato Alessandra Ballerini, legale della famiglia Regeni, lasciando l'aula bunker di Rebibbia al termine dell'udienza. (Today.it)

Adesso lo scenario è cambiato e l’ostacolo è stato sollevato dalla III corte d’assise che non se l’è sentita di aprire il processo in assenza degli imputati. Naturalmente il governo italiano può cercare altre strade per ottenere risposte diverse dal Cairo (Corriere della Sera)

A Roma c’è un giudice che non legge i giornali, ma gli atti; e scopre che i quattro accusati dell’uccisione del povero giovane, non solo non c’è prova che siano personalmente loro, ma, in punta di diritto, nemmeno sanno di essere accusati. (Soverato Web)

Ci vorrà almeno un anno prima che un giudice torni a pronunciarsi sulla possibilità di celebrare il dibattimento per l’uccisione di Giulio Regeni. Il rispetto del diritto è la forza di una democrazia, ma diventa spesso un limite quando una democrazia si trova a confrontarsi con un regime che non riconosce gli stessi principi (La Repubblica)