«Costruiamo un mondo senza odio (e lavatevi le mani)»: Zingaretti, Facebook e la banalità del bene

Open INTERNO

Dalla giornata contro l’omofobia ai fondi europei, sui social il segretario del Pd dice e non dice (ma più non dice). Fase due?

Trasferita su Facebook un quarto di secolo dopo quella strategia ha un effetto esilarante.

«Ora è tempo di costruire un mondo migliore, senza odio, senza violenza e senza omofobia», perfetto piacerà anche all’ex Papa Ratzinger.

E stiamo parlando del 1981, quando i social e la comunicazione contavano davvero molto, molto meno di ora. (Open)

La notizia riportata su altre testate

Il Lazio riapre, il Lazio riparte: è questo il claim per la ripartenza post emergenza scelto dalla Regione. Vogliamo promuovere un modo civile e intelligente di riappropriarsi delle nostre libertà e ricominciare vivere il Lazio, liberi e sicuri. (RomaToday)

Invece, Matteo Meogrossi, coordinatore della Segreteria Pd di Bologna, snocciola dati da ‘partitone’ emiliano: "Tortellini, tagliatelle e gnocco fritto ci saranno. Le tradizionali Feste dell’Unità, in tempi di coronavirus, sono a rischio estinzione. (QUOTIDIANO.NET)

Dalle conversazioni, scrive ancora L’Espresso, Minniti sembra imbastire strategie assieme a Palamara. Basti pensare che nel marzo 2018 Nicola Zingaretti, attuale segretario Pd, dopo la vittoria alle Regionali riceve un sms di congratulazioni da Palamara: “ Grande Nicola grande vittoria!! (Imola Oggi)

Dalle conversazioni, scrive ancora L'Espresso, Minniti sembra imbastire strategie assieme a Palamara. La scorta e Marco Minniti. Nelle chat di Palamara compare anche Marco Minniti. (ilGiornale.it)

La domanda di partenza è: che ci fa uno come lui alla guida del Partito democratico e della Regione Lazio? Occhio dunque al Pepeete del Pd occhio a sottovalutare Zingaretti, per quanto misteriosa possa sembrare la forza della sua leadership. (LiberoQuotidiano.it)

Perché è quella la linea sostenuta dal gruppo dei Socialisti e democratici al Parlamento europeo e riassunta nella Risoluzione approvata a larga maggioranza il 15 maggio. Una posizione in netto contrasto con la maggioranza dei governi europei, della Commissione e del Parlamento Europeo. (Il Fatto Quotidiano)