Prete arrestato a Prato per droga e festini, il vescovo disse: “Meglio non mettere tutto in piazza”

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La diocesi sapeva della droga già da aprile

Prete arrestato a Prato per droga e festini, il vescovo disse: “Meglio non mettere tutto in piazza” di Luca Serranò. In una intercettazione il vescovo Nerbini suggerisce a don Francesco Spagnesi di prendere un anno sabbatico giustificandolo con generici motivi di salute perché è necessario a "custodire" la vicenda.

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Ne parlano anche altre fonti

Il soggetto, incensurato, è stato pertanto arrestato ed associato al proprio domicilio in attesa dei successivi adempimenti giudiziari Tale eventualità ha spinto i Carabinieri ad effettuare un’approfondita perquisizione che ha dato esito positivo: sono stati ritrovati difatti 206 grammi di hashish, oltre 1000 euro in contanti e materiale vario per taglio e confezionamento. (Voce di Strada)

"Devi rendicontare 75 mila euro, come li hai spesi? (La Repubblica Firenze.it)

Alcune testimonianze, nei pressi della parrocchia dell'Annunciazione a Castellina (Prato), fanno intendere che anche tra i fedeli girasse già qualche voce sulle abitudini del parroco, arrestato per spaccio e sottrazione di denaro della parrocchia. (Repubblica TV)

Don Francesco Spagnesi, parroco della Chiesa dell’Annunciazione alla Castellina di Prato, è stato arrestato con accuse di spaccio e importazione di stupefacenti. Da alcune settimane Don Francesco non esercitava, proprio per via dell’abuso di stupefacenti. (Open)

Secondo quanto emerso dalle indagini, don Spagnesi per acquistare la droga avrebbe utilizzato i soldi offerti dai fedeli nella raccolta domenicale. Il prelato era già stato attenzionato dal vescovo di Prato, monsignore Giovanni Nerbini (neXt Quotidiano)

L’uomo è stato pertanto rintracciato presso la sua abitazione e, dopo le formalità di rito espletate negli uffici della Questura di via Palatucci, è stato accompagnato presso la locale casa circondariale Lo scorso 7 settembre gli agenti della sezione “ Falchi” della Squadra Mobileerano riusciti a scoprire la sua attività illecita, procedendo anche alla perquisizione di un box in uso al presunto pusher”e recuperando, sotto il sedile dell’autovettura, una consistente quantità di dosi di cocaina, oltre a tutto il materiale che viene utilizzato per il confezionamento della droga. (TarantoBuonaSera.it)