Referendum, la posta in gioco è l'assetto costituzionale

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Se ne è parlato anche su altre testate

Ha cioè detto no dopo otto ore di camera di Consiglio al referendum sulla legge elettorale – promosso da 8 consigli regionali guidati dal centrodestra – per trasformare in un maggioritario puro l’attuale sistema con l’abrogazione delle norme sulla distribuzione proporzionale dei seggi. (BergamoNews.it)

Saperne di più è una tua scelta. (La Repubblica)

In realtà ieri — incardinando il Germanicum a Montecitorio — l’alleanza giallorossa ha di fatto blindato la legislatura, depotenziando politicamente la sentenza con la quale la Corte costituzionale deciderà sul referendum promosso dalla Lega per un modello elettorale iper-maggioritario. (Corriere della Sera)

Secondo i giudici della Consulta, la manipolazione leghista ha toccato vette inarrivabili sul nodo della delega al governo sui collegi elettorali. L’ideatore del referendum promosso da 8 Regioni di centrodestra, infatti, ha proposto di sbocconcellare l’attuale legge elettorale in modo che – taglia di qua e cuci di là – ne venisse fuori un abito completamente diverso da quello attuale. (La Stampa)

Ora, tensioni di maggioranza permettendo, potrebbe farsi più semplice l’iter del Germanicum, la riforma elettorale proporzionale proposta dal Presidente della Commissione Affari Costituzionali della Camera, Giuseppe Brescia (M5S). (YouTrend)

Lo afferma la senatrice Tatjana Rojc (Pd) commentando la pronuncia della Corte Costituzionale che ha dichiarata inammissibile la richiesta di referendum sulla legge elettorale. La bocciatura da parte della Corte Costituzionale è dovuta al carattere 'eccessivamente manipolativo' del referendum. (Il Friuli)