L' invasione nazi - fascista alla Yugoslavia | la guerra criminale che l' Italia nasconde

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Uccisioni, torture, deportazioni con le quale il nostro paese non

Riciclato .Ottanta anni fa, il 6 aprile 1941, Mussolini con le truppe di Hitler sferrò un attacca contro una popolazione che giudicava inferiore.

Dopo ladi Etiopia, l'annessione dell'Albania, l'della Grecia, la . Advertising. 2_isole : RT @globalistIT: - ar_gaeta : RT @globalistIT: - stefanofile : RT @globalistIT: - fabiobellentani : RT @globalistIT: - GanimedAntonio : RT @globalistIT: -. (Zazoom Blog)

Su altri giornali

La provincia di Lubiana venne annessa, fino all’8 settembre, al Regno d’Italia. Il 6 aprile 1941 gli eserciti tedesco e italiano invadevano la Jugoslavia, dopo che un colpo di Stato aveva deposto il re che aveva dato il suo benestare all’alleanza con Hitler (Il Messaggero Veneto)

- Adrian_in_it : RT @vlastabernard: Oggi 6 aprile @tagadala7 perché vi piace ricordare la storia, anche quella meno importante. - albertocaldana : L'invasione nazi-fascista alla Jugoslavia: la guerra criminale che l'Italia nasconde - vlastabernard : Oggi 6 aprile @tagadala7 perché vi piace ricordare la storia, anche quella meno importante (Zazoom Blog)

L'occupazione italiana della Jugoslavia 1941-1943", realizzata dal Dipartimento di Scienze Politiche e Sociali - Dispes dell'Università di Trieste assieme all'Istituto nazionale Parri ed all'Istituto regionale per la storia della resistenza e dell'età contemporanea nel Friuli Venezia Giulia. (Friuli Sera)

Iniziò così l’occupazione della Jugoslavia che non solo completò l’aggressione del regime ai Balcani, iniziata nel 1939 in Albania e seguita nel 1940 in Grecia, ma rappresentò il correlato storico-politico del «fascismo di frontiera» emerso negli anni Venti con lo squadrismo e sintetizzato nei suoi obiettivi da Mussolini nella visita a Pola del 22 settembre 1920: «Di fronte ad una razza come (Il Manifesto)

Zagabria e Belgrado sono occupate dalle forze di terra rispettivamente il 10 e il 12 aprile. Così lo stato maggiore e la diplomazia italiana pianificavano, alle spalle dell’amica Jugoslavia, la sua spartizione. (Il Piccolo)

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