È strage nel centro di detenzione di Juárez al nord del Messico

Melting Pot ESTERI

Città del MessicoCiudad Juárez, meglio conosciuta come Juárez – stato messicano di Chihuahua – è uno dei passaggi di frontiera con gli Stati Uniti più transitati del 2022. Nella notte del 27 marzo un incendio scoppiato nel corso di una protesta ha ucciso circa 40 persone ed ha provocato gravi lesioni ad una ventina di altri trattenuti rinchiusi nell’ala maschile del centro di detenzione per migranti, uno delle cosiddette “Estaciones migratorias”. (Melting Pot)

Su altre testate

Messico, Papa Francesco: "Preghiamo per migranti morti in rogo" 29 marzo 2023 (Il Sole 24 ORE)

Un nuovo video diffuso sui social mette sotto accusa gli agenti di guardia al centro di raccolta di migranti, in Messico, nel quale martedì è scoppiato l’incendio che ha ucciso 39 persone tra quelle ospitate. (Il Fatto Quotidiano)

Nel video, due persone vestite da agenti entrano di corsa nell’inquadratura, in cui si vede anche un migrante vicino al cancello di metallo dall’altra parte. Un video delle telecamere di sicurezza mostra i sorveglianti del centro per migranti di Ciudad Juarez, in Messico, allontanarsi mentre l’incendio divampa nella struttura, causando una quarantina di morti. (Il Fatto Quotidiano)

"Per protesta hanno accatastato dei materassi davanti alle porte e gli hanno dato fuoco. (Il Sole 24 ORE)

Lo ha reso noto in un comunicato lo Stato di Chihuahua, poi riportato anche dai nostri media nazionali. Messico – Almeno 39 persone sono morte in un incendio scoppiato in un centro per migranti a Ciudad Juarez, al confine con gli Stati Uniti (Frosinone News)

Ciudad Juárez era una città tristemente nota alle cronaca una ventina di anni fa, quando diventò per prima la capitale mondiale del femminicidio, come le ragazze più carine che lavoravano nelle maquilladoras sequestrate da narcos e poliziotti corrotti, per la tratta o semplicemente per abusarle, poi le uccidevano e le loro povere ossa venivano abbandonate nel deserto. (Vita)