Alzheimer, i primi risultati dei test clinici su un vaccino sperimentale

Sky Tg24 SALUTE

Si chiama AADvac1 ed è il nome del farmaco, testato su 196 pazienti, i cui risultati legati a studi clinici di fase 2 hanno dimostrato che il vaccino è sicuro e ben tollerato sebbene non ancora adeguatamente efficace contro la degenerazione cognitiva.

A rivelarlo, i risultati degli studi clinici di fase 2 condotti dal team di esperti coordinato da Petr Novak di AXON Neuroscience CRM Services SE, a Bratislava, poi pubblicati sulla rivista “Nature Aging”. (Sky Tg24 )

Ne parlano anche altre testate

Diversi studi indicano che il rischio di sviluppare la demenza, o come è noto la malattia di “Alzheimer“, può essere ridotto rimuovendo alcuni alimenti dalla dieta, poiché l’insorgenza della malattia di Alzheimer è direttamente correlata all’alimentazione e alla qualità del cibo che le persone mangiano, quindi si dovrebbe prestare attenzione a ciò che si mangia, perché la salute del cervello dipende da questo. (ItaliaGlobale)

La nuova ricerca è stata pubblicata sulla rivista scientifica Brain. (Gaming Today)

Lo rivelano i risultati di una sperimentazione clinica di fase 2 condotta da Petr Novak di AXON Neuroscience CRM Services SE, a Bratislava. Gli esperti hanno visto che alla somministrazione del vaccino corrisponde una reazione immunitaria specifica contro Tau senza però tradursi in un miglioramento del quadro cognitivo del campione. (Giornale di Sicilia)

Una ricerca condotta da scienziati della NYU Grossman School of Medicine di New York City ha dimostrato che un nuovo trattamento farmacologico è in grado di fermare la progressione del morbo di Alzheimer nel cervello delle scimmie. (Socialfarma - il portale web della farmacia)

Dopo la recente approvazione negli Stati Uniti di un nuovo farmaco contro l’Alzheimer (aducanumab), una nuova speranza nella lotta alla malattia arriva da un candidato vaccino, AADvac1, risultato sicuro e ben tollerato negli studi clinici di fase 2. (Scienze Fanpage)

Il farmaco AADvac1 è risultato sicuro e ben tollerato ma ancora non adeguatamente efficace contro la degenerazione cognitiva e capace di sortire un qualche effetto apprezzabile sul quadro cognitivo solo su sottogruppi di pazienti. (Quotidiano di Sicilia)