Dall'intimidazione al coraggio di denunciare, Condorelli: "La Sicilia è sana"

CataniaToday INTERNO

La risposta di Licciardello è netta: "non è che non vuole pagare, non ha mai pagato.".

L'interlocutore pone un altro quesito: "non vuole pagare piu'?".

E al suo interlocutore che gli chiede "ma perchè Condorelli non vuole pagare?

E' l'intimidazione fatta trovare, nel marzo del 2019, da clan legati alla 'famiglia' Santapaola-Ercolano davanti la sede di Belpasso del re dei 'torroncini', Giuseppe Condorelli. (CataniaToday)

Su altre fonti

Trovando però una forte opposizione: “Ho già denunciato nel 1988 e c’è stato anche un processo”, racconta il titolare, Giuseppe Condorelli. Diciamo che adesso posso tirare un sospiro di sollievo, dopo due anni mi sento di certo più tranquillo. (Il Fatto Quotidiano)

“Il coraggio di Giuseppe Condorelli è il simbolo di un’impresa che non si arrende, combatte per la legalità e ha fiducia nelle istituzioni. Il presidente dell’Ars Miccichè. “Giuseppe Condorelli è un esempio da seguire da parte degli imprenditori che incappano nelle richieste estorsive (Livesicilia.it)

Il re dei torroncini Condorelli ha deciso di dire “no” al pizzo. A quel punto l’imprenditore ha deciso di rivolgersi alle autorità ed è partita l’operazione “Sotto scacco” che ha portato alla fine all’arresto di ben 40 persone. (CheNews.it)

"Il gesto di Giuseppe Condorelli e della sua azienda che denuncia un fatto cancrenoso per quanto riguarda la Sicilia, facendo arrestare quaranta persone, è un fatto che non può non farmi esprimere personalmente tutta la mia vicinanza a lui e non per la reciproca collaborazione lavorativa che abbiamo avuto per anni e anni, ma come persona,come amico che è stato sempre in prima fila per combattere questo modo di pensare così osceno". (CataniaToday)

Video: Agenzia Vista/Alexander Jakhnagiev. Leggi anche: Insieme l’Italia ce la può fare». (Open)

«Oggi siamo tutti Condorelli», ha detto nell’Aula della Camera Walter Verini del Pd mentre, con tutti i suoi colleghi, mostrava dei torroncini prodotti dall’azienda siciliana di Condorelli, che «ha denunciato la mafia che gli chiedeva il pizzo». (La Sicilia)