Il flop del Superbonus: chi rischia di dover restituire il 110%

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Rischio recessione. Alcune modifiche del Superbonus, come l’introduzione dell’attestazione SOA per lavori oltre i 516mila euro, a partire dal 1 gennaio 2023, erano state volute fortemente anche dalle associazioni di settore come Ance, Associazione Nazionale Costruttori Edili

Ma i fondi che il governo ha destinato al Superbonus 110% difatti sono già finiti.

E qui arriva il punto più critico: nonostante lo stanziamento previsto sia già stato superato, la possibilità di chiedere il Superbonus, invece, è ancora valida: questo vuol dire che l’agevolazione dovrà probabilmente essere rivista e rifinanziata. (Today.it)

Se ne è parlato anche su altri media

Nel caso del superbonus al 110% la cosa balza molto di più agli occhi perché la spesa per lo Stato è enorme e l'incentivo particolarmente conveniente. La follia del superbonus: perché è da eliminare. Foto di repertorio. (Today.it)

Presentati diversi emendamenti: lo sblocco dei crediti a metà luglio, ma cambiano i prezzi (Il Messaggero Veneto)

34/2020, introdotto dal decreto legge n. 157 del 2021. L'Agenzia delle entrate ha aggiornato le Faq per rispondere ai dubbi di contribuenti e operatori relativamente ai bonus edilizi, del Superbonus 110% e alle novità del Decreto Legge 157/2021. (Gazzetta del Sud)

Di fatto quindi i fondi messi a disposizione nell'ambito del Superbonus 110% sono già esauriti. Se non si riesce a ottenere la cessione del credito. In alternativa alla cessione del credito, resta sempre la possibilità di utilizzare la detrazione delle spese fino al 110%. (Altroconsumo)

Altroconsumo.it ha fornito utili chiarimenti relativamente all’ipotesi in cui i lavori già iniziati hanno ricevuto tutte le autorizzazioni dell’Enea e hanno concluso un accordo di cessione del credito con una banca. (InvestireOggi.it)

L’incertezza sui fondi del superbonus, l’agevolazione fiscale prevista dal decreto Rilancio del 2020 e che consiste in una detrazione del 110% delle spese sostenute (dal 1° luglio 2020 in poi) per interventi di efficientamento energetico e consolidamento statico degli edifici, rischia di mettere in ginocchio migliaia di imprese. (L'Eco di Bergamo)