I Paesi Ue litigano sui turisti: no regole comuni, sì ai corridoi bilaterali

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Mentre altri Paesi, come Germania e Austria, vedono nei limiti ai viaggi turistici all'estero la possibilità di aumentare, e non di poco, la quota di presenze interne.

Il problema centrale è che buona parte dei Paesi europei vedono nel turismo la prima ancora di salvezza per far ripartire l'economia.

La drammatica crisi sanitaria ed economica del Covid-19 sembra non essere stata da lezione per i Paesi Ue, almeno per quanto riguarda il turismo. (EuropaToday)

Se ne è parlato anche su altri media

L'Italia non solo è favorevole alla portata del ''bazooka'' messo sul piatto da Angela Merkel ed Emmanuel Macron, ma anche alla velocità del suo meccanismo. Ovvero i famigerati quattro governi contrari al Recovery Fund dalla potenza di 500 miliardi di euro proposto dall'asse franco-tedesco. (ilGiornale.it)

Importante per Franceschini è che l'Italia venga considerata una meta europea, proprio in vista del possibile ritorno dei turisti internazionali. Tuttavia, l'incontro di ieri fra i ministri degli Esteri di dieci Paesi - fra cui Francia e Germania - testimonia che i negoziati vanno avanti su binari paralleli. (Il Messaggero)

I grossi problemi che il coronavirus sta creando in tutto il mondo, fa trascurare molti altri problemi di natura diversa che ci riguardano molto da vicino. Non è concepibile che, con l’Europa di ventisette Stati, per l’approvazione di importanti decisioni è richiesta l’unanimità. (StartNews)

Il testo quest’anno tiene conto dell’impatto della pandemia da Coronavirus e misura la situazione economica di conseguenza. Anzi: “La frammentazione del sistema sanitario e il coordinamento tra le autorità centrali e regionali ha rallentato l’implementazione delle misure di contenimento”. (Fanpage.it)

Fino ad arrivare al futuro recovery fund, per il quale siamo in attesa della proposta da parte della medesima Commissione. Non sarei affatto sorpreso se la questione finisse alla Corte di Giustizia europea, per la compromissione del level playing field tra imprese aventi la sede legale nell’Unione europea. (Il Sole 24 ORE)

È certo comunque che la ripresa sarà fortemente “asimmetrica”: a V per alcuni, a W per altri e ad U o L per altri ancora. Se partisse a giugno sarebbe un enorme inaspettato successo, ma se partisse il prossimo anno si perderebbe la sua efficacia di impatto sulla profonda crisi economica già in atto. (Il Sole 24 ORE)