Caso Vannini, la richiesta di Ciontoli: “Posso stare in cella con mio figlio Federico?”. Respinta

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In questo caso la Corte di Cassazione ha operato l'unica modifica rispetto alla sentenza dei giudici d'appello bis: il ‘concorso anomalo', infatti', è stato trasformato in ‘concorso semplice'

La moglie di Antonio Ciontoli, Maria, e la figlia Martina si trovano nella sezione femminile dello stesso carcere, anche loro in quarantena nell'infermeria.

I famigliari di Ciontoli sono stati tutti condannati a 9 anni e 4 mesi per concorso semplice in omicidio volontario. (Fanpage.it)

Su altri media

I fatti risalgono alla notte tra il 18 ed il 19 maggio 2015 quando Marco Vannini fu colpito da un proiettile vagante e la famiglia Ciontoli non lo ha immediatamente soccorso, facendogli passare ore di agonia. (Puglia 24 NEWS)

LEGGI ANCHE -> Omicidio Vannini, parlano i genitori di Marco: “I Ciontoli mentono”. Ad influire sulla morte del ragazzo il ritardo nel chiamare i soccorsi, allarmati dopo ben 110 minuti. Il padre, Antonio Ciontoli, dovrà invece scontare 14 anni di carcere con l’accusa di omicidio volontario con dolo eventuale. (VNews24)

VIDEO Omicidio Vannini, il sindaco di Cerveteri abbraccia i genitori di. INVISTA Omicidio Vannini, condanna definitiva per i Ciontoli. Marco Vannini L'INTERVISTA Vannini e le condanne ai Ciontoli. (ilmessaggero.it)

La ragazza a detta di molti ha vissuto ad un certo punto come se l’evento della morte di Marco Vannini non fosse mai esistita. Martina Ciontoli ora ha 25 anni, la sua data di nascita è 29 luglio 1995. (Puglia 24 NEWS)

Il capofamiglia, Antonio Ciontoli, avrebbe chiesto al direttore di Rebibbia di poter stare in cella con il figlio Federico: «È solo un ragazzo». L'istanza di Antonio Ciontoli sarebbe stata respinta per questioni di protocollo. (leggo.it)

Capitolo chiuso “grazie a giudici straordinari”: questo il commento del legale della famiglia Vannini Celestino Gnazi ai microfoni di ‘Lavori in Corso’. Tornando al discorso dei media vorrei specificare che le sentenze sono state scritte da una serie di giudici straordinari, non dai media. (Radio Radio)