Terremoto, italiana a Kilis: "Siriani i più fragili e c'è conflittualità con i turchi"

Adnkronos ESTERI

La notte del terremoto ha attraversato a piedi, sotto la neve, tutta la città di Kilis, al confine tra la Turchia e la Siria, località nota per avere più rifugiati siriani che cittadini turchi. Ed è arrivata fino alla casa tradizionale araba che ospita 'Amal', il centro da lei fondato nel 2014 nel sud della Turchia a sostegno dell'educazione e dell'empowerment. Così Isabella Chiari, docente di Linguistica all'Università la Sapienza di Roma, racconta ad Adnkronos di aver vissuto ''con meno paura, rispetto alla popolazione locale'', gli attimi del terribile terremoto che ha scosso il sud della Turchia e il nord della Siria. (Adnkronos)

Su altri giornali

Gaziantep (Turchia), 8 feb. Mercoledì le autorità turche hanno aggiornato il bilancio delle vittime del Paese a 6.957. (LaPresse)

Forniture mediche e 110 persone per aiutare nei soccorsi. Una squadra di soccorritori sudcoreani è arrivata all’aeroporto di Gaziantep, nel sud-est della Turchia, per aiutare con i soccorsi dopo il catastrofico terremoto che ha ucciso migliaia di persone. (LaPresse)

L’ultimo contatto con la famiglia risale proprio a domenica: Zen si trovava probabilmente a Kahramanmaras, ma i familiari non hanno saputo riferire con precisione la località esatta in cui fosse alloggiato. (Il Fatto Quotidiano)

Una corsa contro il tempo. Una mobilitazione generale, che vede il coinvolgimento di ingegneri, soldati, vigili del fuoco, medici e paramedici e perfino cani addestrati al soccorso e alla ricerca. (L'HuffPost)

Si scava ancora, si continuano a cercare bambini, donne e uomini intrappolati. (Today.it)

(LaPresse) – E’ di oltre 8mila morti l’ultimo bilancio del terremoto che ha colpito la zona di confine fra Turchia e Siria. Roma, 8 feb. (LaPresse)