Giuseppe Conte umiliato dai leghisti: manichino di Pinocchio in aula, Casellati se ne va. Premier sconcertato

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E lì il gesto di scherno estremo dei salviniani, che le indicano appunto Conte.

Per essere ancora più espliciti, si fanno passare di mano in mano il cartello "Conte Pinocchio".

Il presidente del Senato Elisabetta Casellati prima fa sequestrare il cartello ai commessi, poi si accorge della marionetta e la indica: "C'è un pinocchio".

La Casellati a questo punto sospende la seduta e lascia lo scranno, il premier disorientato si gira e non vede più la presidente al suo posto. (LiberoQuotidiano.it)

Ne parlano anche altri media

Giuseppe Conte e Matteo Salvini di nuovo faccia a faccia: dopo la crisi di agosto, i due hanno dovuto nuovamente scontrarsi. A suo giudizio non vi sarebbero mai state obiezioni né da parte del Carroccio né da parte del Movimento 5 Stelle. (ilGiornale.it)

Quest'aula aula richiede rispetto da parte di tutti e per le opinioni di tutti". Non siamo allo stadio , non voglio applausi da parte di nessuno, non ci sono tifoserie. (Liberoquotidiano.it)

Il sistema calcolerà l'istante esatto e aggiornerà i link da condividere con la tua scelta. Termina. Puoi selezionare il secondo in cui puoi far terminare il contenuto che vuoi condividere. (radioradicale.it)

Nel giro di un paio di minuti, i lavori sono ripresi. Lo ha detto il presidente del Senato Elisabetta Casellati, dopo la conclusione dell'intervento del leder della Lega Matteo Salvini, terminato con un 'si vergogni' rivolto a Giuseppe Conte (Adnkronos)

E ha chiuso gridando: "Si vergogni". Matteo Salvini e Giuseppe Conte di nuovo faccia a faccia in Senato. Subito dopo è intervenuta la presidente del Senato Elisabetta Alberti Casellati: “Credo che quest’Aula e Salvini non possano dire ‘si vergogni’ non è rispettoso. (Il Fatto Quotidiano)

Casellati sospende la seduta Nell'Aula di Palazzo Madama l'informativa del presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, sulle modifiche al Trattato sul Meccanismo europeo di stabilità. Fonte: Agenzia Vista / Alexander Jakhnagiev (Il Messaggero)