Guerre puniche o cultura tecnica?

Indiscreto INTERNO

Sembrano discussioni di decenni fa, quando l’alternativa era fra una scuola di classe, intesa come classe sociale di appartenenza o di aspirazione, e una presunta ‘preparazione al mondo del lavoro’.

Però a scuola si va oggi e un’idea di fondo bisogna averla, almeno per ragazzi fino alla maggiore età perché poi l’università è un altro sport.

Domanda non banale, perché il digital manager di oggi magari fra dieci anni sarà superato da un’altra figura professionale. (Indiscreto)

Ne parlano anche altre testate

Serve formare i giovani per le professioni del futuro, quelle di digital manager per la salute, per l’energia per esempio. E si vede, si potrebbe dire, anche perché se la prende proprio con le Guerre puniche, nel corso della quali, nella Seconda in modo particolare, si insinua la figura di Archimede che di tecnologia era accademico e premio Nobel dei suoi tempi. (Tecnica della Scuola)

Canfora sottolinea che spiegare a Cingolani «che anche le scienze vengono riproposte di grado in grado nella scuola, così come lo studio della storia, è tempo sprecato perché tanto non capirebbe. Luciano Canfora replica a Roberto Cingolani e per rispondergli usa la vena dell'ironia. (La Stampa)

Serve formare i giovani per le professioni del futuro, quelle di digital manager per esempio». La parola «digital manager», invece, suona fredda. (il Giornale)

A che serve studiare quattro volte le guerre puniche, nel corso di dodici anni di scuola, infatti si è domandato il ministro, se tra dieci anni saranno altre le professioni richieste. "Serve formare i giovani per le professioni del futuro, quelle di digital manager per la salute, per l'energia per esempio. (La Repubblica)

Non è assolutamente vero che le guerre puniche si studiano quattro volte a scuola, al massimo due o forse una o mezzo. Le guerre puniche rientrano nei programmi della scuola elementare e poi si studiano di nuovo al primo anno delle superiori”. (Orizzonte Scuola)

Così decine di storici dell’arte hanno firmato una lettera aperta intitolata “Contre l’épuration” e pubblicata sulla Tribune de l’art lo scorso 17 novembre C’è una bellissima citazione di Franco Cardini (storico) che taglia corto sulla disputa su studi tecnici o classici. (Il Secolo d'Italia)