Flop Invalsi, Zangrillo: “Questi studenti fra 6 anni potrebbero curarvi”

Orizzonte Scuola INTERNO

E’ la riflessione di Alberto Zangrillo, prorettore dell’università Vita-Salute e primario di anestesia e rianimazione dell’Irccs San Raffaele di Milano, che su Twitter commenta la battuta d’arresto nei livelli di preparazione degli studenti italiani, fotografata dai test Invalsi 2021.

Flop Invalsi, Zangrillo: “Questi studenti fra 6 anni potrebbero curarvi” Di. Anche Alberto Zangrillo interviene (a gamba tesa) sui dati Invalsi, presentati ieri 14 luglio e che mostrano dei risultati scoraggianti. (Orizzonte Scuola)

Ne parlano anche altre fonti

Di scuola non si è mai parlato così tanto come in questo anno e mezzo di pandemia. Il risultato è che si rischia di addossare alla dad tutti i mali decennali della scuola italiana, in aggiunta a quello che non ha funzionato quando lo scorso settembre è suonata la campanella (Today.it)

Agli inizi di una nuova avventura si può fare l’uso di un interprete, almeno per i primi tempi. Che brivido, non di poco conto, sopratutto per Almeyda (Calcio In Pillole)

in DAD. Secondo la PROCURA qualcuno potrebbe averlo AIUTATO. (iLMeteo.it)

La Puglia, peraltro – ci ricorda anche Roberto Ricci, responsabile nazionale delle prove Invalsi – negli anni precedenti alla pandemia aveva fatto dei progressi rilevanti in fatto di apprendimenti, che lasciavano ben sperare. (Tecnica della Scuola)

La Dad ha enfatizzato al massimo la paradossalità del ritorno al nido materno creando un corto circuito davvero insostenibile. Paradossalmente i dati, resi noti in questi giorni, hanno finito per confermare che la Dad non è nemmeno riuscita a salvare la scuola tradizionale presidiata proprio dalle crocette sulle risposte giuste. (Avvenire)

Al riguardo è intervenuto il responsabile nazionale delle prove Invalsi, Roberto Ricci il quale ha sottolineato come questo sia anche e soprattutto il risultato di più di un anno di didattica a distanza, la quale non può che aver favorito la dispersione scolastica (come prevedibile, purtroppo, più al Sud), a fronte di un calo delle difficoltà nella ex “bestia nera” degli studenti italiani, l’inglese, materia in cui evidentemente si può fare fronte con più facilità, mediante i vari strumenti che si trovano in rete, alla mancata didattica in presenza. (Nicola Porro)