Caso Cospito, Garante detenuti chiede trasferimento in struttura idonea

Quotidiano del Sud SALUTE

ROMA (ITALPRESS) – In questi mesi il Garante nazionale ha seguito con attenzione la vicenda di Alfredo Cospito, in sciopero della fame dal 20 ottobre 2022, anche effettuando due visite. Lo ha fatto – si legge in una nota – in maniera continua e costante, evitando tuttavia di prendere posizioni pubbliche, se non per informare sulle condizioni di salute di Cospito e sulle proprie preoccupazioni per una situazione in progressivo deterioramento. (Quotidiano del Sud)

Ne parlano anche altri giornali

TORINO. È stata anticipata al 7 marzo l'udienza in Cassazione sul ricorso presentato dalla difesa di Alfredo Cospito, l'anarchico al 41 bis in sciopero della fame da ottobre. (La Stampa)

Al Ministro della Giustizia L’Unione Sindacale di Base ha inviato un appello al ministro della Giustizia Carlo Nordio chiedendo il suo intervento sulla vicenda di Alfredo Cospito, la cui vita è in grave pericolo dopo100 giorni in sciopero della fame nel carcere di Sassari contro l’applicazione dell’articolo 41 bis. (USB)

Lo ha fatto - si legge in una nota - in maniera continua e costante, evitando tuttavia di prendere posizioni pubbliche, se non per informare sulle condizioni di salute di Cospito e sulle proprie preoccupazioni per una situazione in progressivo deterioramento. (Gazzetta di Parma)

Il 4 marzo 1947 Giovanni Puleo, Francesco La Barbera e Giovanni D’Ignoti vennero fucilati dallo Stato italiano nei pressi di Torino. Erano stati ritenuti colpevoli di una strage in una cascina e quella fu l’ultima volta che in Italia venne comminata la pena capitale, poi abrogata con la Costituzione repubblicana entrata in vigore nel 1948. (WIRED Italia)

Gara secca quella sul campo francese, dove il Tennistavolo Sassari è opposto ai francesi del SAM Tennis de Table Fine settimana intenso per il Tennistavolo Sassari, che gioca in trasferta sia per la A2 maschile sia per i quarti di finale dell’Intercup. (Sardegna Reporter)

Ma non sono solo gli infermieri a denunciare le carenze, ma sono gli stessi detenuti che raccontano situazioni allarmanti. Tutto questo pesa come un macigno, naturalmente, anche sulle spalle degli infermieri», conclude De Palma (Sardegna Reporter)