La mossa "anti-movida" di Sala: "Vietate bevande d'asporto dopo le 19"

L'Unione Sarda.it INTERNO

Ecco dunque la mossa anti-movida, studiata per evitare gli assembramenti in strada.

A Milano sarà vietato vendere bevande da asporto dopo le 19.

Il divieto, specifica il primo cittadino, riguarderà non solo i bar "ma anche i negozietti di prossimità", non i supermercati.

Lo ha annunciato il sindaco Beppe Sala al termine di un incontro in Prefettura con il governatore lombardo Attilio Fontana e il prefetto Renato Saccone. (L'Unione Sarda.it)

Se ne è parlato anche su altri media

Decisioni prese senza badare agli indici di gradimento, ma semplicemente perché impossibile «rimanere indifferenti e impassibili di fronte a certe situazioni». Non guarderò al consenso, perché la cosa rilevante in questo momento è il futuro di Milano, mentre la cosa irrilevante è il mio futuro personale». (Corriere della Sera)

Non ci saranno quindi chiusure anticipate o modifiche agli orari di apertura e chiusura dei bar: “Non poniamo limiti temporali alla chiusura dei locali – ha detto Sala -. La norma sarà in funzione a partire da domani sera dopo un’ordinanza del sindaco. (Calcio e Finanza)

La sanzione per chi non rispetterà le regole rimane quella attuale sul divieto di assembramento. Di fatto quello che sanzioneremo sarà il consumo di alcolici in piedi se non sarà in un luogo dedicato, definito come spazio prospiciente al bar». (Corriere del Ticino)

Venerdì, infatti, arriveranno i dati del terzo report della sorveglianza integrata Covid-19 e il dado sarà tratto. La Campania potrebbe tornare a chiamarsi fuori, qualora si riaprissero i confini anche della Lombardia. (Zoom24.it)

Ci stanno arrivando anche progetti che non riguardano solo bar e ristoranti e ci stanno contattando realtà che stanno organizzando proposte di via e non solo della loro singola attività. "Sanzioneremo il consumo di alcolici in piedi, se non in luogo dedicato e definito come lo spazio prospiciente al bar", ha spiegato. (La Repubblica)

Su una linea analoga a quella del collega sardo, il presidente della regione siciliana Nello Musumeci, il quale ha delineato l’ipotesi di un passaporto sanitario per poter raggiungere l’isola a partire dall’8 di giugno. (Il Sole 24 ORE)