Covid, come cambiano i colori delle regioni: Lombardia, Friuli Venezia Giulia ed Emilia Romagna verso l’arancione

Orizzonte Scuola INTERNO

Zona rossa – Ci si può muovere solo per lavoro, salute, necessità con l’autocertificazione.

In Liguria, infine, le province di Savona ed Imperia sono in zona rossa fino a domenica 11 aprile.

Covid, come cambiano i colori delle regioni: Lombardia, Friuli Venezia Giulia ed Emilia Romagna verso l’arancione Di. Lombardia, Friuli Venezia Giulia ed Emilia Romagna sono le tre regioni che si apprestano a passare in fascia arancione dalla prossima settimana. (Orizzonte Scuola)

Se ne è parlato anche su altri giornali

Nella somma totale rientrano anche 1.114 positivi provenienti da fuori regione. Il primo caso di positività al coronavirus in Fvg era stato riscontrato il 29 febbraio 2020 a Gorizia (ilgazzettino.it)

alle rive del Tagliamento alle guglie ardite delle Dolomiti friulane. Una volta arrivati al rifugio, poi, si prosegue a piedi fino al belvedere che affaccia sul Campanile: una vista che rimarrà per sempre nella memoria (DOVE Viaggi)

Fino alla prima media si ritorna dunque alla didattica in presenza, dopo un periodo di dad che ha coinvolto tutti i cicli della scuola dallo scorso 15 marzo, quando il Friuli Venezia Giulia è entrato in zona arancione. (Telefriuli)

Gimbe nell’ultimo report settimanale dello scorso 1 aprile lasciava il Fvg ai vertici per quanto riguarda i nuovi casi (incidenza) per 100.000 abitanti nelle ultime 2 settimane. Nel report della Fondazione la nostra regione, dopo oltre un mese, abbandona il quadrante rosso,ì. (Il Piccolo)

I posti di terapia intensiva, riservati ai pazienti più gravi e con maggiori difficoltà sono occupati al 24%, ancora al di sotto della soglia di saturazione. Oltre la soglia di saturazione, nello stesso periodo di tempo, i posti letto in area medica occupati al 47% della capacità, da pazienti affetti da Covid-19. (Corriere di Lamezia)

Tra le persone convocate per il richiamo, infatti, c’era anche la madre di Brusaferro, Maria Teresa, 85 anni («quasi 86» si affretta a precisare»). Adesso, ripeto, la sfida è riuscire a produrre vaccini nelle enormi quantità necessarie» (Il Piccolo)