Israele, cade il governo. Netanyahu esulta: “Vinceremo le elezioni”

la Repubblica ESTERI

Per lo Stato ebraico si apre la possibilità delle quinte elezioni in tre anni e mezzo

Adesso ha perso un altro deputato e il governo israeliano guidato da Naftali Bennett è caduto.

Era nato fragilissimo, con una maggioranza di appena un seggio, e da settimane navigava a vista, senza più nemmeno quel singolo parlamentare in più.

(la Repubblica)

Ne parlano anche altri media

Nemmeno un anno fa con successo Yair Lapid aveva capitanato la rivolta al grido “Tutti tranne Netanyahu”. Se Yair Lapid è veramente interessato a diventare il futuro signore di Israele dovrà dimostrare, prima di tutto, di essere un abile statista. (L'HuffPost)

Bennett, lo scorso venerdì, si è incontrato con il procuratore generale, Gali Baharav-Miara, per confrontarsi su un disegno di legge per l’emergenza in Cisgiordania «Ho fatto il possibile per mantenere unita la coalizione - ha dichiarato Naftali Bennett - ma qualcuno non ha creato che problemi alla coalizione, mettendo Israele in cattiva luce davanti al mondo intero». (La Nuova Bussola Quotidiana)

Il testo ora passa alla commissione Interna, guidata dal dissidente di Yamina, Nir Orbach, che sarebbe contrario a tornare alle urne e invece preferirebbe vedere la nascita di un esecutivo alternativo. (La Stampa)

La decisione di convocare nuove elezioni “non è stata facile” ma “è giusta”, ha detto il premier uscente, assicurando di aver “fatto tutto il possibile per far durare il governo più a lungo”. “Dobbiamo combattere contro forze che cercano di fare di Israele un Paese non democratico”, ha aggiunto Lapid, ringraziando Bennett per aver “preferito l’interesse del Paese a quello personale” (Il Fatto Quotidiano)

Lo ha fatto sapere l'ufficio di Bennett, secondo cui la legge di scioglimento della Knesset sarà proposta al Parlamento la settimana prossima. Una volta approvata la legge, il governo di transizione che condurrà alle elezioni sarà guidato da Yair Lapid, attuale ministro degli Esteri, come previsto dagli accordi di maggioranza. (La Sicilia)

Bennett e Lapid sono stati formati politicamente nei ranghi del partito Likud di Netanyahu, ma hanno finito per sfidare la sua iper-leadership autoritaria. In secondo luogo, la rottura del tabù sull’integrazione per la prima volta nella storia di un partito arabo israeliano nella coalizione di governo”, sostiene Kupervaser. (Nanopress)