Rivelazioni sul processo Mediaset. Destra all'attacco: "Berlusconi perseguitato". Cassazione: "Non fu verdetto pilotato"

la Repubblica INTERNO

Non mi libero... Io gli stavo dicendo che la sentenza faceva schifo", ancora il relatore nella registrazione.

Cassazione.

Questa è la realtà... A mio parere è stato trattato ingiustamente e ha subito una grave ingiustizia...

Il centrodestra (ma non solo) insorge e il ruolo della magistratura, con l'esigenza di una riforma, tornano al centro del dibattito.

Ancora una volta riguarda un leader del centrodestra, anzi "il" leader, nel lontano 2013: Silvio Berlusconi (la Repubblica)

Ne parlano anche altre testate

La condanna al carcere di Silvio Berlusconi nel 2013 sarebbe stata decisa dall’alto. È lo scenario delineato dall’audio choc del giudice Amedeo Franco (morto nel 2019), relatore della sezione feriale della Cassazione presieduta dal magistrato Antonio Esposito che emise quella sentenza. (LaC news24)

I tempi sospetti del processo a Berlusconi. Durante il programma condotto su Rete4 da Nicola Porro, infatti, i telespettatori hanno potuto ascoltare alcuni stralci delle registrazioni di conversazioni tra il giudice Franco e Silvio Berlusconi (Il Primato Nazionale)

L’accusa contro Berlusconi (e Mediaset). Tutta la storia ruota attorno alle sentenze di condanna per frode fiscale emesse in tre gradi contro Berlusconi. Il giudice Franco: «Fu un plotone d’esecuzione». (Il Primato Nazionale)

Anche l’avvocato Franco Coppi, uno dei difensori di Silvio Berlusconi, commenta all’Ansa le registrazioni audio riguardanti l’ex premier e Amedeo Franco (morto a maggio 2019), relatore in Cassazione che chiese l’assoluzione del leader di Fi nel 2013. (Liberoquotidiano.it)

Lo afferma in una nota Mariastella Gelmini, capogruppo di Forza Italia alla Camera dei deputati, rispetto alle rivelazioni. Quella contro Berlusconi non fu una sentenza ma una esecuzione politica, molto probabilmente pilotata da chi voleva estromettere il leader di Forza Italia dalla vita italiana. (Il Messaggero)

Così Antonio Tajani a margine della conferenza stampa a Palazzo Madama. (Liberoquotidiano.it)