I business dei Santapaola a Paternò e Belpasso. Le mani su pizzo, droga e disoccupazione agricola.

MeridioNews - Edizione Catania INTERNO

A Paternò, il gioielliere Angelo Nicotra e l'imprenditore Enrico Maria Corsaro avrebbero favorito rispettivamente Pietro Puglisi e Vito Salvatore Amantea, nel tentativo di nascondere soldi sporchi.

Il business dei clan mafiosi di Paternò e Belpasso era diversificato.

La famiglia Amantea avrebbe avuto invece la propria guida in Vito Salvatore Amantea - figlio di Franco, l'uomo che nei giorni scorsi è risultato percepire il reddito di cittadinanza - e Giuseppe Beato. (MeridioNews - Edizione Catania)

Su altri giornali

Il traffico di stupefacenti. L’indagine ha permesso anche di disarticolare tre diverse associazioni per delinquere finalizzate al traffico di stupefacenti Quaranta arresti tra le province di Catania, Siracusa, Cosenza e Bologna per associazione a delinquere di stampo mafioso, traffico di droga, estorsioni e associazione a delinquere per falsi e truffe ai danni dell'Inps. (CataniaToday)

Il sodalizio mafioso operante in Paternò, e già facente capo ad ALLERUZZO Giuseppe cl. E’ quanto emerge da un’inchiesta coordinata dalla Dda etnea sfociata nell’emissione di un’ordinanza di custodia cautelare per 40 indagati. (95047)

2) ALLERUZZO Santo, nato a Paternò il 21/03/1954;. 5) BEATO Giuseppe, nato a Paternò il 30/11/1979;. (Corriere Etneo)

E’ quanto emerge da un’inchiesta coordinata dalla Dda etnea sfociata nell’emissione di un’ordinanza di custodia cautelare per 40 indagati. Il sodalizio mafioso operante in Paternò, e già facente capo ad ALLERUZZO Giuseppe cl. (95047)

Il sistema fraudolento usato dall’imprenditore è stato scoperto grazie alla verifica dei presupposti soggettivi e dei requisiti di legge, svolta anche mediante l’interscambio informativo con l’Agenzia della Regione Calabria per le Erogazioni Agricole (Arcea). (Corriere di Lamezia)

Il Gip ha ordinato il carcere per 30 soggetti e i domiciliari per altri 10 indagati. Imprenditori conniventi. Le indagini hanno permesso di ricostruire la rete di favori da imprenditori locali volti a favorire consapevolmente le illecite attività del clan (BlogSicilia.it)