Il video di Albino Ruberti imbarazza il Pd: “Inginocchiati o ti ammazzo”. Poi le dimissioni: “Mi volevano comprare…”

Il Riformista INTERNO

Alla scena erano presenti anche Vladimiro e Francesco De Angelis con il quale ho ottimi rapporti.

Vi dovete inginocchiare”, urla il dirigente del Campidoglio che parla di una imprecisata ma evidentemente inaccetabile richiesta che avrebbe ricevuto a tavola da Vladimiro, fratello di De Angelis.

E’ il video che riprende lo sfogo in strada di Albino Ruberti, capo di gabinetto del sindaco di Roma Roberto Gualtieri (Il Riformista)

La notizia riportata su altre testate

Ma con tutta la buona volontà, come si fa a crederle che è stata soltanto una lite su questioni calcistiche? Capisco che siamo in campagna elettorale e che sono state dovute fare determinate valutazione. (ilgazzettino.it)

Ruberti si starebbe scagliando contro un certo Vladimiro e un certo Adriano. Il capo di Gabinetto di Roma, Albino Ruberti, ha rassegnato le sue dimissioni con una lettera inviata al sindaco della Capitale, Roberto Gualtieri dopo la pubblicazione di un video da parte del quotidiano Il Foglio che mostrava una lite violenta lite a Frosinone, con urla e minacce, che lo ha visto protagonista. (Tiscali Notizie)

Almeno secondo la difesa d'ufficio dello stesso Ruberti che così ha provato a spiegare quanto avvenuto quella sera. Ruberti nega categoricamente: «Solo parole, parole sbagliate per quali chiedo chiesto scusa (ilmessaggero.it)

Roma, 19 ago. “Le frasi contenute … (Agenzia askanews)

Siamo a Frosinone, tra piazza Garibaldi, via Minghetti e via Cavour, pieno centro storico. Non ricorda nulla, invece, Gianluca, il titolare del ristorante "La Taverna" all'interno della quale sarebbe nata la discussione che poi è degenerata fuori (ilmessaggero.it)

Sul Fatto di domani approfondiremo i dettagli della vicenda e ricostruiremo il profilo dell’ex capo di gabinetto del sindaco di Roma, noto per le sue intemperanze. Sempre in tema di grane, sul giornale di domani vedremo che Letta ha un presidenzialista in casa, ossia Pierferdinando Casini, che nella sua precedente vita di centrodestra era un sostenitore della modifica costituzionale. (Il Fatto Quotidiano)