Ue stima debito/Pil Italia al 159,8% nel 2021 poi in calo

LaPresse ECONOMIA

Lo riporta la Commissione europea nelle sue previsioni economiche di primavera, nel capitolo dedicato all’Italia.

(LaPresse) – Dopo essere passato dal 134,6% nel 2019 al 155,8% nel 2020, il rapporto debito/Pil italiano “dovrebbe aumentare ulteriormente fino a circa il 159,8% nel 2021, a causa dell’elevato disavanzo primario”.

“Nel 2022, il rapporto debito/Pil dovrebbe scendere a circa il 156,6% del Pil, grazie alla ripresa economica e nonostante un saldo primario ancora negativo”, prosegue l’Ue

Milano, 12 mag. (LaPresse)

La notizia riportata su altre testate

Rapporto dell’Aifa, 18 milioni di dosi di vaccino accertate 56mila reazioni avverse. Parallelamente prosegue il lavoro di monitoraggio da parte dell’Aifa, l’Agenzia Italiana del Farmaco sui casi sospetti che possono portare alla scoperta di eventi avversi al vaccino inoculato. (Ck12 Giornale)

La maggior parte delle segnalazioni sono relative al vaccino Comirnaty (75%), finora il più utilizzato nella campagna vaccinale (70,9% delle dosi somministrate) poi al vaccino Vaxzevria (22%) e al vaccino Moderna (3%). (Quotidiano Sanità)

Il ministero della Salute ha infatti chiesto al Comitato tecnico scientifico di valutare la possibilità di estendere il vaccino alla fascia 50-60 anni. Astrazeneca anche agli under 60? (Il Fatto Quotidiano)

Gli eventi segnalati relativi ai vaccini. L’Aifa precisa che il 91% delle segnalazioni è riferito ad eventi non gravi, le segnalazioni gravi corrispondono solo all’8,6% del totale. Il 41% di tutte le segnalazioni gravi è correlabile alla vaccinazione. (QuiFinanza)

L’Agenzia Italiana del Farmaco ha pubblicato il quarto Rapporto di farmacovigilanza sui vaccini COVID-19. Il Rapporto è consultabile sul sito dell’AIFA alla pagina:. (Gazzetta del Sud)

I tassi di segnalazione degli eventi gravi dei singoli vaccini sono numericamente più numerosi proprio per Pfizer (24 ogni 100mila dosi somministrate), segue AstraZeneca (39 ogni 100mila dosi somministrate) e infine Moderna (18 ogni 100mila dosi somministrate). (QuiFinanza)