Il genocidio che si poteva evitare | AFRICA

Rivista Africa ESTERI

In Ruanda, Dallaire c’era andato allo scopo di contribuire a costruire la pace.

Ma ha senso farla per capire qualcosa del genocidio dei Tutsi.

E il genocidio si sarebbe potuto evitare, si sarebbe potuto fermare, se il generale Roméo Dallaire avesse ricevuto i 5000 soldati ben addestrati che chiedeva

Il generale Dallaire fu uno di questi, e la pagò.

Giovedì 8 aprile (dalle ore 18.00 alle 19.30) la Rivista Africa in collaborazione con Terre di mezzo Editore organizza un evento online per ricordare il Genocidio dei tutsi in Ruanda. (Rivista Africa)

La notizia riportata su altri giornali

Quella commemorazione, tuttavia, riguarda tutti noi perché, come ha ricordato Gaël Faye due anni fa, in occasione del 25° Kwibuka, «Il genocidio comincia a scuola, nei media, nella cultura. Il genocidio, ufficialmente, viene considerato concluso alla fine dell’OpérationTurquoise, una missione umanitaria voluta e intrapresa dalla Francia, sotto egida dell’ONU. (Focus on Africa)

Ho fatto prima di tutto il mio dovere. Mi sarei vestito sempre allo stesso modo per essere riconoscibile: pantaloni scuri, camicia azzurra, giacca grigia. (La Valle Dei Templi)

Per la prima volta in vita mia ho visto una massa di bambini con la paura negli occhi. Mi sarei vestito sempre allo stesso modo per essere riconoscibile: pantaloni scuri, camicia azzurra, giacca grigia. (AbitareaRoma)

In 100 giorni vennero massacrate più di 1 milione di persone a causa di una guerra fratricida in . In 100 giorni vennero massacrate più di 1 milione di persone a causa di una guerra fratricida in . (Zazoom Blog)

Dopo oltre due mesi di efferati massacri e barbarie di ogni tipo , il 4 luglio Paul Kagame, a capo dell’esercito FPR, entrò a Kigali ed il 16 luglio venne dichiarata ufficialmente finita la guerra Il movente ideologico fondamentale di questo genocidio fu l’odio razziale verso la minoranza tutsi, che aveva costituito l’élite sociale e culturale del Paese. (Il Faro Online)

La storia di Vanessa, sopravvissuta al genocidio. Vanessa aveva solo 11 anni quando è iniziato il genocidio in Ruanda, oggi ne ha 35 e vive in un villaggio vicino alla casa in cui è nata. Tra i sopravvissuti si contano 250 mila donne violentate, 80 mila vedove e più di 300 mila orfani. (Save the Children Italia)