Visco: «No alla banca pubblica e sulle sofferenze guardia alta»

Il Gazzettino ECONOMIA

Visco ammette che «il rafforzamento della congiuntura nel trimestre in corso potrebbe essere lievemente migliore di quanto delineato in luglio nello scenario di base delle nostre previsioni».

E ancora: «Non va dimenticato, inoltre, che più che del supporto di una grande banca pubblica, l'economia italiana beneficerebbe innanzitutto di una Pubblica amministrazione efficiente, di infrastrutture adeguate, di investimenti in innovazione e conoscenza». (Il Gazzettino)

Se ne è parlato anche su altri giornali

(ITALPRESS) – “Più che del supporto di una grande banca pubblica l’economia italiana beneficerebbe innanzitutto di una pubblica amministrazione efficiente, di infrastrutture adeguate, di investimenti in innovazione e conoscenza”. (Calabria News)

Le norme Ue (calendar provising) impongono la svalutazione al 100% dei crediti in tre anni, se non garantiti, e in 7-9 anni se garantiti da collaterali o da immobili. (ilGiornale.it)

Visco al Comitato esecutivo ABI. Nella prima parte del suo intervento Visco ha evidenziato il clima di incertezza legato alla crisi globale. Ignazio Visco. Visco, “Resta essenziale il supporto delle politiche di bilancio”. (News Mondo)

(ITALPRESS) – “Più che del supporto di una grande banca pubblica l’economia italiana beneficerebbe innanzitutto di una pubblica amministrazione efficiente, di infrastrutture adeguate, di investimenti in innovazione e conoscenza”. (La Voce di Mantova)

05/2007 del 18/09/2007Iscrizione al ROC n. 22904. COPYRIGHT. La riproduzione di articoli, foto e video contrassegnati da è vietata con qualsiasi mezzo analogico o digitale, se non autorizzata senza il consenso scritto dell’editore. (TuttOggi)

«Un aumento generalizzato delle richieste di escussione delle garanzie potrebbe altresì determinare ripercussioni sulle finanze pubbliche», spiega Visco. Spostando l’attenzione sulle banche, invece, Visco solleva la necessità di «rendere più snella la procedura di liquidazione di banche con un totale delle attività inferiore a cinque miliardi». (Vicenza Più)