Paul McCartney: "Rolling Stones sono una cover band blues"

Una band incredibilmente fortunata suona ancora negli stadi e l'altra band che non esiste", aveva concluso caustico

"Gli Stones - aveva proseguito - sono un gruppo fantastico, vado a vederli ogni volta che si esibiscono perché sono una grande band e Mick (Jagger, ndr.)

Ma in un'intervista con 'The New Yorker', l'ex Beatles ha rinverdito la rivalità che ha tenuto banco anche tra più generazioni di fan delle due band: "Non sono sicuro di doverlo dire, ma loro sono una cover band blues. (Adnkronos)

La notizia riportata su altri giornali

In una nuova intervista rilasciata al The New Yorker Paul McCartney si è espresso nei riguardi dei Rolling Stones, definendoli come una cover band che suona blues. Durante quell'occasione il conduttore radiofonico rispose così a McCartney: "Ci sono molte differenze e adoro gli Stones, ma sono con te (Virgin Radio)

Ma le parole-bomba “Sono una cover band blues” riuscirebbero a mettere in ombra qualsiasi altra sua considerazione. Prima di questo papello, McCartney, oggi 79 anni, aveva lanciato il suo j’accuse (“loro sono una cover band blues”, lo ripetiamo anche a costo di dirlo all'infinito) e mentre lo faceva si è reso conto che forse la stava per fare grossa. (Sky Tg24 )

Sì, sì, sì, Woo! Just like a, just like a black girl should. Yeah, yeah, yeah, wooo! (Sky Tg24 )

“Abbiamo suonato Brown Sugar ogni sera dal 1970, quindi abbiamo pensato che per ora lo mettiamo fuori e vedremo come va”, ha detto. I Rolling Stones hanno eliminato uno dei loro più grandi successi, Brown Sugar, dalla scaletta dei concerti che stanno tenendo in questi giorni negli Stati Uniti. (La Repubblica)

“Brown Sugar” è una delle canzoni più conosciute e amate del repertorio dei Rolling Stones (sito ufficiale). “Brown Sugar” non la cancellerà mai nessuno, non è vittima di nessuna censura (Radio Popolare)

Di cosa parla (davvero) il testo della canzone. Ciò che fa pensare è che nel 1971 gli Stones erano liberi di esprimersi senza che un'orda di perennemente indignati e ossessionati dal politically correct imponesse la sua visione del mondo (ilGiornale.it)