Kueng, Ratzinger e la Chiesa da riformare

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AGI - Agenzia Italia ESTERI

Nel caso specifico, poi, parlare di Kueng è parlare all’incontrario di colui che poi è diventato Benedetto XVI.

Era Joseph Ratzinger, Papa Benedetto XVI

Per capire Kueng e la sua eterodossia bisogna infatti capire la Svizzera ed il suo complesso rapporto con la Chiesa, soprattutto con la Chiesa Trionfante.

Kueng però nacque dopo il Vaticano I (nel 1928, per la precisione), quindi disse che il Papa non era infallibile. (AGI - Agenzia Italia)

Su altri giornali

2' di lettura. La scomparsa del teologo svizzero Hans Küng (nato nel 1928) rende orfano il mondo cristiano di uno studioso attento, critico, profondo. Risposta al problema di Dio nell'età moderna” o “Vita eterna?” (entrambi tradotti da Mondadori) restano dei classici; un'opera come “Progetto per un'etica mondiale. (Il Sole 24 ORE)

Cominciò a deviare platealmente subito dopo, addottorandosi a Parigi con una tesi che difendeva la dottrina del teologo protestante Karl Barth. Non è colpa mia se il personaggio era contrassegnato da quella che Vittorio Messori, dopo un contatto ravvicinato, definì «virulenza» (ilGiornale.it)

Quale è stato il suo rapporto con Küng? Ratzinger per due anni e mezzo è stato professore a Tubinga, nella stessa facoltà di Küng (Vatican News)

E la voleva «come il Concilio Vaticano II aveva indicato: riferimento ed esempio, non spettatrice o dirimpettaia». Anche il suo spirito pungente era motivato dalla volontà di realizzare quella Chiesa che il Concilio aveva desiderato». (La Stampa)

Aveva acquistato notorietà anche al di fuori delle aule universitarie per aver duramente contestato il dogma dell’«infallibilità» del papa, stabilito dal Concilio Vaticano I nel 1870, quando sulla cattedra di Pietro sedeva Pio IX. (Il Manifesto)

Anzi, in un certo senso Ratzinger ne è stato anche la prima vittima ma, alla fine, non si è prestato Una corrente di pensiero che ha avuto protagonisti principali (da Michael Novack a George Weigel) e minori negli Usa. (L'HuffPost)