Canfora ‘ironico’ su Cingolani: “È un comunardo, Draghi stia attento…”

Orizzonte Scuola INTERNO

Canfora sottolinea che spiegare a Cingolani “che anche le scienze vengono riproposte di grado in grado nella scuola, così come lo studio della storia, è tempo sprecato perché tanto non capirebbe.

“E Cingolani che si occupa di transizione, quindi va su e giù, magari si è distratto e ha detto una stupidaggine

Anche Omero si addormenta ogni tanto”, ricorda Canfora alludendo alla locuzione latina ‘Quandoque bonus dormitat Homerus’. (Orizzonte Scuola)

Ne parlano anche altre fonti

La cosa paradossale è che questo Cingolani come ministro della transizione ecologica dovrebbe essere quello che più pensa al futuro, mentre invece continua a propagandare il peggiore presente. Ma Cingolani segue le richieste di mercato degli industriali, che vorrebbero sempre avere a disposizione tecnici usa e getta. (L'AntiDiplomatico)

Senza contare che, se è vero che soltanto con la cultura umanistica, senza la tecnica, la civiltà procede lentamente, con la tecnica senza cultura umanistica si ferma del tutto La parola «digital manager», invece, suona fredda. (il Giornale)

Non è assolutamente vero che le guerre puniche si studiano quattro volte a scuola, al massimo due o forse una o mezzo. Dispiace constatare che da un ministro è arrivato un attacco puro e semplice alla storia come materia di studio” (Orizzonte Scuola)

Serve formare i giovani per le professioni del futuro, quelle di digital manager per la salute, per l’energia per esempio. E anche le verrine si studiano tre volte a scuola, non quattro come sbaglia Cingolani, similmente alle Guerre puniche (Tecnica della Scuola)

Quindi è un estremista di sinistra, bisogna avvisare Draghi che magari si allarma». «E Cingolani che si occupa di transizione, quindi va su e giù, magari si è distratto e ha detto una stupidaggine (La Stampa)

C’è una bellissima citazione di Franco Cardini (storico) che taglia corto sulla disputa su studi tecnici o classici. Così decine di storici dell’arte hanno firmato una lettera aperta intitolata “Contre l’épuration” e pubblicata sulla Tribune de l’art lo scorso 17 novembre (Il Secolo d'Italia)