Il mistero della luna grande più del doppio della Terra

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Insieme hanno scritto un intrigante resoconto su Nature Astronomy raccontando di aver trovato gli indizi di una gigantesca esoluna nelle vicinanze dell’esopianeta Kepler-1708b nascosto tra le costellazioni del Cigno e della Lira a 5.500 anni luce dalla Terra.

Grande più del doppio A sorprendere sono soprattutto le sue dimensioni avendo un raggio addirittura 2,6 volte più grande di quello terrestre, quasi dieci volte quello selenico. (Corriere della Sera)

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Rispetto a Kepler-1625 b-i, la candidata luna è notevolmente più piccola, su un’orbita più stretta e più coerente con una geometria complanare. Kepler-1708 b-i ha un raggio circa 2,6 volte quello terrestre e si trova in un’orbita approssimativamente complanare a circa 12 raggi planetari dal suo pianeta dalle dimensioni di Giove”. (MeteoWeb)

Condividi l'articolo: Gli astronomi che l’hanno scoperta, esperti della Columbia University di New York capitanati da David Kipping, l’hanno chiamata così, Kepler 1708b-i perché vicina a Kepler 1708b, esopianeta al di fuori del nostro sistema solare e la raccontano sulle pagine della prestigiosa pubblicazione Nature Astronomy. (Tiburno.tv)

Alcuni astronomi addirittura contestano questi dati, dicendo che non è la rilevazione di un satellite ma solo un calo di segnale. Quindi, secondo logica, la nostra galassia dovrebbe pullulare di questi corpi celesti, eppure ne abbiamo visti pochissimi se non zero. (esquire.com)

L’esoluna orbita intorno al pianeta Kepler 1708b, un mondo a 5500 anni luce dalla Terra in direzione delle costellazioni del Cigno e della Lira. In questo caso, le due lune potrebbero essere state dei pianeti veri e propri all’inizio della loro esistenza: successivamente sarebbero state attratte dai due giganteschi esomondi, Kepler 1625b e 1708b. (Global Science)

Non molto tempo fa, gli scienziati hanno annunciato con orgoglio per la prima volta di aver scoperto un pianeta al di fuori del nostro sistema solare, chiamato pianeti esterni. Da allora, gli astronomi hanno fatto un altro passo avanti nei loro sforzi per comprendere l’universo. (TGcomnews24)

Eric Agol, professore di astronomia all'Università di Washington, ha affermato: "Potrebbe essere solo una fluttuazione dei dati, dovuta alla stella o al rumore strumentale". Questa sarebbe la seconda esoluna candidata rilevata finora dagli astronomi e, se confermata, potrebbe indicare che satelliti, grandi e piccoli, sono davvero comuni nell'Universo, tanto quanto gli esopianeti. (ALIVE UNIVERSE)