I soccorsi nelle zone colpite dal terremoto in Turchia e Siria sono più complicati del previsto

WIRED Italia INTERNO

Si è trattato del fenomeno sismico più grave e devastante che abbia colpito la regione negli ultimi cento anni. La magnitudo di 7,9 gradi, pari alla violenza scatenata da 32 bombe atomiche, ha spostato la penisola di Anatolia di ben tre metri, con una forza mille volte superiore a quella del terremoto che ha colpito Amatrice nel 2016 e 30 volte più potente del terremoto in Irpinia del 1980. [#article: /articles/63e09acf7b225d64b016e6c2] Oltre ai problemi strutturali, i soccorsi si stanno scontrando anche con la carenza di carburante e le interruzioni di corrente, causate dall’aumento dell’inflazione e dalla crisi economica che ha colpito la regione dopo il congelamento dei fronti della guerra siriana. (WIRED Italia)

La notizia riportata su altri media

Nel Paese è infatti in corso una guerra civile che dura da 12 anni e ha prodotto 300mila morti, 10 milioni di profughi e una povertà devastante che colpisce l’80% della popolazione, con diverse aree – oggi sferzate dal maltempo invernale – carenti di infrastrutture energetiche e con difficile accesso all’acqua potabile. (Banca Etica)

Roma, 8 feb. In Siria, secondo quanto reso noto dai Caschi bianchi e riportato da Al Jazeera, i morti nella zona del nord-ovest controllata dall’opposizione al presidente Assad sarebbero almeno 1.280 mentre nelle aree sotto il controllo del governo siriano le autorità hanno confermato 1. (LaPresse)

I Caschi Bianchi, soccorritori volontari in un’enclave controllata dai ribelli, hanno riportato 1.280 morti Nella vicina Siria, il governo ha riportato 1.250 morti a causa del terremoto nelle aree sotto il suo controllo. (LaPresse)

Forniture mediche e 110 persone per aiutare nei soccorsi. Una squadra di soccorritori sudcoreani è arrivata all’aeroporto di Gaziantep, nel sud-est della Turchia, per aiutare con i soccorsi dopo il catastrofico terremoto che ha ucciso migliaia di persone. (LaPresse)

Scosse di assestamento, temperature gelide, strade danneggiate e mancanza di un piano efficace per affrontare le emergenze stanno ostacolando i soccorsi e la crisi umanitaria innescata dal terremoto di magnitudo 7,8 di lunedì nel sud della Turchia e nel nord della Siria, che ha ucciso almeno 8.000 persone (vittime accertate) e lasciato altre 380.000 senza casa nella sola Turchia. (Today.it)

Mentre si susseguono le scosse di assestamento, diverse centinaia da ieri, nel rigido inverno dell'area colpita ogni minuto può essere vitale per riuscire a soccorrere i cittadini intrappolati tra le macerie. (L'HuffPost)