Prosek croato verso ok Ue, proteste Italia. Zaia: "Vergogna"

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Adnkronos INTERNO

A nulla valgono le rassicurazioni della Commissione- continua Borgonzoni- secondo cui il 'prosek croato' non avrebbe nulla in comune con il nostro Prosecco.

Sul punto è intervenuto oggi anche il presidente della regione Veneto, Luca Zaia, per il quale "il Prosek è una vergogna assoluta"

Per il sottosegretario alla Cultura Lucia Borgonzoni "è inaccettabile un eventuale utilizzo della dicitura Prosek da parte della Croazia". (Adnkronos)

La notizia riportata su altre testate

"Dobbiamo fare squadra per proteggere il nostro prodotto e il nome Prosecco ma anche per non creare pericolosi precedenti", tuona il consorzio Prosecco Docg. Eppure Bruxelles non ci sente e giudica conforme “ai requisiti di ammissibilità e validità” la “domanda di protezione della menzione tradizionale Prosek presentata dalla Croazia”. (La voce di Rovigo)

La vicenda nasce quando la Croazia chiede il riconoscimento della denominazione Prošek come menzione tradizionale da abbinare a un vino bianco locale simile al passito. A questa interrogazione ne seguì un’altra a firma degli europarlamentari dell’Intergruppo Vino (25, tra cui Alessandra Moretti e Rosanna Conte) (La Tribuna di Treviso)

Chiediamo al ministro Patuanelli che già domani 16 settembre, nel corso del G20 Agricoltura a Firenze, indichi quali procedure d’urgenza verranno disposte per tutelare la denominazione Prosecco e contestualmente il territorio di produzione». (TrevisoToday)

Lo ha reso noto l'assessore regionale alle Risorse agroalimentari del Friuli Venezia Giulia Stefano Zannier ricordando che solo lo Stato membro dell'Unione europea portatore di interesse, in questo caso l'Italia, può opporsi al riconoscimento della denominazione per il vino bianco passito croato. (Il Friuli)

Si torna a parlare della “battaglia” del Prosecco tra l’Italia e la Croazia. La “battaglia” del Prosecco tra Italia e Croazia va avanti: secondo la corte non è necessario che il prodotto contestato sia simile o identico a quello protetto dalla denominazione, in quanto l’esistenza del nesso tra il falso e l’autentico può derivare anche da un’affinità fonetica oppure visiva. (inItalia)

Secondo Wojciechowski, "le norme garantiscono correttezza ed equità tra tutte le parti e mirano ad evitare etichettature che inducano in errore i consumatori". Bottiglie di Prosek. Sulla Gazzetta Ufficiale dell'Unione Europea compare la richiesta, avanzata dalla Croazia, di protezione della menzione tradizionale Prosek: ciò significa che l'Ue, di fatto, formalizza l'avvio del riconoscimento della denominazione del vino che richiama l'italiano Prosecco. (TGR – Rai)