Gruppo Gedi, chiuso l'accordo De Benedetti-Elkann

Adnkronos ECONOMIA

L'operazione è rivoluzionaria per la famiglia De Benedetti.

(Fotogramma). Si è chiuso l'accordo tra Exor e Cir, dopo un cda fiume e trattative ad oltranza.

La holding della famiglia De Benedetti venderà il 43,78% del capitale di Gedi a Exor per 102,4 milioni di euro.

L'idea dell'Ingegnere era quella di "rilanciare il gruppo Gedi e poi conferire le azioni in una Fondazione".

Così il presidente di Cir, Rodolfo De Benedetti, nella nota. (Adnkronos)

Se ne è parlato anche su altre testate

Gli analisti di Banca Akros, che ieri avevano alzato la raccomandazione su Cir da accumulate a buy con un nuovo target fissato a 1,5 euro, definiscono “l’accordo raggiunto con Exor la migliore soluzione per Cir grazie al generoso prezzo dell’offerta”. (Finanzaonline.com)

Exor, che già detiene un'importante quota dell'Economist, in pratica torna a giocare un ruolo da protagonista anche nell'editoria italiana. Del pacchetto fanno parte anche il quotidiano genovese Il Secolo XIX e il 'gioiellino' Limes. (Primocanale)

Al termine dell’operazione da realizzare tramite una società di nuova costituzione verrà lanciata un’Opa allo stesso prezzo. «Con questa operazione ci impegniamo in un progetto imprenditoriale rigoroso, per accompagnare Gedi ad affrontare le sfide del futuro – ha spiegato John Elkann, presidente e amministratore delegato di Exor, la holding della famiglia Agnelli –. (Avvenire)

Io ci aggiungo che è necessario il mantenimento e la continuità dei livelli occupazionali, vedremo se queste cose verranno garantite". "Innanzitutto prendiamo atto della scelta fatta dai fratelli De Benedetti. (la Repubblica)

È stato firmato l’accordo per la cessione a Exor della partecipazione di Cir in Gedi, il gruppo editoriale di cui fanno parte “Espresso”, “la Repubblica”, “La Stampa” e «Il Secolo XIX», ma anche Radio Deejay, pari al 43,78%. (fcinter1908)

È stato firmato l'accordo per la cessione adella partecipazione diin, il gruppo editoriale di cui fa parte Repubblica, pari al 43,78%. Oltre a portare l’esperienza maturata nel settore, anche a livello internazionale, Exor assicurerà la stabilità necessaria per accelerare le trasformazioni sul piano tecnologico e organizzativo. (la Repubblica)