Il padre della bambina con fucile e lecca lecca: «Vi spiego perché ho fotografato così la mia bambina»

Corriere della Sera ESTERI

Anche nelle foto, e sui social, c’è la guerra

Prima della guerra La foto è stata scattata prima della guerra.

Quasi tutti hanno da ridire sul fatto che una bambina aveva un fucile in mano.

di Irene Soave. Ha 9 anni la bambina dello scatto diventato virale sui social.

Per molti altri, però, una bambina con un fucile in mano è un cortocircuito visivo inaccettabile, ancor più delle altre foto di bambini di cui questa guerra è purtroppo prolifica. (Corriere della Sera)

La notizia riportata su altri media

È un'immagine che da Kiev ha fatto il giro del mondo sui social network, quella della "bambina con il lecca-lecca", diventata un simbolo della resistenza ucraina alla brutale invasione russa. LA STORIA Ucraina, la musica (straziante) di un pianoforte in un campo profughi ADNKRONOS Ucraina, in piazza a Firenze ragazza di Lutsk: "Farei tutto per (quotidianodipuglia.it)

Quella bambina, come le bambine che portano fiori a Putin o che si bevono la propaganda russa nelle scuole, arriva dopo i bambini soldato delle guerre africane, quelli addobbati come martiri e di Marco Ciriello. (ilmattino.it)

Il caso La «foto simbolo» della guerra e quello che c'è dietro. (Corriere del Ticino)

Quell'immagine rompe l'idea di salvezza, già compromessa dall'arma, ma l'abbinamento con una bambina di 9 anni la sbriciola proprio, e non rende possibile neanche pensare di riattaccarne i pezzi insieme quando questo conflitto – chissà quando – sarà finito. (Fanpage.it)

I retweet del solo post di Tusk sfiorano quota 5.000, su facebook il papà Oleksii supera le 200 condivisioni. Per quanto “costruita”, la foto è d'impatto così' forte che in poche ore diventa 'virale'. (La Stampa)

Le sanzioni: la linea di trincea dalla quale non bisogna ritirarsi. Anche se la sua immagine non è la rassegnazione angosciata dell'infanzia violentata dalle bombe ma la sfida che l'innocenza perduta tra le macerie lancia alla madre di tutti gli orrori. (ilGiornale.it)