La grande fuga da Facebook: Coca Cola, Starbucks e Microsoft non compreranno più spazi pubblicitari sul social

DDay.it - Digital Day ECONOMIA

I fatti di Stop Hate for Profit contribuiranno sicuramente a rendere questa contrazione ancora più grande.

Sommando tutti i vari social, la pubblicità vale per Facebook oltre 70 miliardi di dollari all’anno.

L’emergenza sanitaria ed economica legata al Coronavirus aveva già fatto stimare una contrazione di oltre 16 miliardi di dollari della raccolta pubblicitaria.

Queste enormi aziende sono solo alcune di quelle che hanno deciso, per i prossimi mesi, di non comprare più spazi pubblicitari da Facebook. (DDay.it - Digital Day)

Ne parlano anche altre fonti

Neanche ad una persona ricchissima come Mark Zuckerberg che per placare la fuga della pubblicità delle grandi aziende dalla sua piattaforma ha annunciato due importanti novità. L’avvento dei social ha cambiato profondamente lo scenario mediatico e l’unica cosa certa è che non si può restare con un sistema di norme disegnato prima della rivoluzione digitale. (Tiscali.it)

Tuttavia, a differenza dei molti inserzionisti che hanno recentemente aderito alla campagna di boicottaggio di Facebook, Microsoft è preoccupata per dove vengono mostrati i suoi annunci, non per le politiche di Facebook. (L'HuffPost)

Capossela ha però specificato di essere in costante contatto con i vertici di Facebook e di Instagram per poter riprendere in futuro le attività, una volta risolte queste problematiche. Nel 2019 Microsoft aveva investito 116 milioni di dollari in pubblicità su Facebook e Instagram. (Corriere della Sera)

Zuckerberg, negli scorsi giorni, aveva provato a limitare i danni ma sono già un centinaio gli inserzionisti che si sono tirati indietro. Oltre a questi big hanno aderito a #StopHateForProfit decine di marchi Usa, di piccole aziende locali e inserzionisti "minori". (Ticinonline)

Il risultato - scrive Axios - è comunque che un altro grande inserzionista in questo momento non sta rimpinguando le casse della piattaforma social. Tuttavia, a differenza dei molti inserzionisti che hanno recentemente aderito alla campagna di boicottaggio di Facebook, Microsoft è preoccupata per dove vengono mostrati i suoi annunci, non per le politiche di Facebook. (Rai News)

Le altre aziende. Queste preoccupazioni sono condivise da molte delle aziende che hanno deciso di partecipare al boicottaggio. In totale, oltre 150 aziende si sono unite al boicottaggio ( ), ognuna con modalità leggermente diverse. (Sky Tg24 )